Regione: Consiglio, Pdl per introdurre nuovo metodo previdenziale

Reggio Calabria – “Introduzione del metodo previdenziale contributivo per i consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive”: e’ quanto prevede una proposta di legge presentata dal consigliere regionale, Giuseppe Morrone, del gruppo Forza Italia e presidente della Commissione speciale Vigilanza. La proposta, che si compone di 11 articoli, ha l’obiettivo – si legge nella relazione illustrativa – di “introdurre per i consiglieri regionali il sistema previdenziale di tipo contributivo considerato che, a oggi, la Regione Calabria e’ caratterizzata da un vuoto normativo causato dalla mancata previsione di questo metodo”. Nell’articolo 1 del testo proposto dal consigliere Morrone si statuisce l’abolizione dell’assegno vitalizio a partire dalla decima legislatura e, al contempo, che “i diritti precedentemente acquisiti si intendono salvi, atteso che una previsione peggiorativa con effetto retroattivo farebbe sorgere evidenti profili di incostituzionalita’, in virtu’ del mancato rispetto dei principi di uguaglianza, proporzionalita’ e ragionevolezza”.

L’articolo 2 dispone che “il consigliere regionale, nel corso del mandato istituzionale, deve versare i contributi previdenziali, trattenuti d’ufficio, sull’emolumento previsto dalla legge vigente, al fine di determinare il proprio trattamento previdenziale”. Inoltre – prosegue la relazione illustrativa – “recependo in toto la disciplina prevista in materia dai regolamenti delle due Camere”, la proposta di legge “oltre a introdurre il nuovo sistema di calcolo contributivo indica il requisiti anagrafico che permette al consigliere regionale di accedere al trattamento previdenziale” (65 anni a seguito dell’esercizio effettivo del mandato per almeno 5 anni, anche se non espletato nella stessa legislatura). Si contempla inoltre la creazione, presso l’Inps, della “Gestione separata della previdenza dei consiglieri regionali” nella quale “confluiscono – si spiega ancora – destinati esclusivamente al finanziamento dei trattamenti stessi”. Ulteriori previsioni – e’ scritto ancora nella relazione illustrativa – sono “il riconoscimento in favore del consigliere regionale dell’assegno di fine mandato a titolo di indennita’ di reinserimento e l’applicazione della proposta di legge anche ai componenti della Giunta regionale, inclusi quelli che non rivestono la carica di consiglieri regionali”. Infine, la proposta di legge Morrone prevede la sospensione del trattamento previdenziale per il consigliere regionale che abbia riportato una condanna definitiva per reati gravi come quelli di mafia, terrorismo o reati contro la pubblica amministrazione. Il testo di legge e’ stato assegnato alla prima Commissione “Affari generali e istituzionali” del Consiglio regionale per l’esame di merito, e alla seconda Commissione “Bilancio” per il parere finanziario. Sulla stessa materia e’ all’esame del Consiglio regionale anche una proposta di legge presentata dal consigliere Giuseppe Giudiceandrea.