Regione: Ciconte e Guccione si autosospendono da gruppo Pd

Reggio Calabria  – Il vicepresidente del Consiglio regionale, Enzo Ciconte, e il consigliere regionale Carlo Guccione si sono autosospesi dal gruppo del Pd. Lo hanno riferito gli interessati, intervenendo in apertura dell’odierna seduta dell’assemblea calabrese. “La mia decisione di autosospendermi dal gruppo del Pd – ha detto Ciconte – e’ conseguente a una dettagliata analisi e a un malessere imperante, come gia’ anticipato anche dal consigliere regionale Domenico Bevacqua, perche’ il gruppo del Pd difetta di organizzazione strategia interna e analisi delle condizioni della Calabria. Mi sarei aspettato – ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio regionale – una discussione franca e serena nel gruppo e nella maggioranza, ma purtroppo questo non e’ avvenuto”.
Secondo Ciconte “in Calabria c’e’ una grave stagnazione, per uscire dalla quale non c’e’ piu’ molto tempo a disposizione. Nonostante l’impegno personale del presidente della Giunta ci sono tanti problemi e chi ha la responsabilita’ della guida deve condurre nave in porto sicuro e non farla infrangere su scogli. Con buona dosa di umilta’ ritengo che si possa rimediare cercando le ragioni di unita’ e non di divisione, auspico – ha proseguito il vicepresidente del Consiglio regionale – al piu’ presto una riunione di maggioranza per affrontare i problemi, in modo che si possa iniziare un altro percorso, altrimenti non voglio essere annoverato tra chi ha segnato il fallimento di questa stagione politica”.
A sua volta Guccione ha parlato di “punto di rottura di questa maggioranza e del Pd. Piu’ volte ho sollecitato una riflessione ma – ha aggiunto – sono rimasto inascoltato. C’e’ uno tsunami e ancora qualcuno non se ne e’ reso conto. Sulla sanita’, a esempio, siamo punto e daccapo – ha spiegato Guccione – dopo l’annuncio del presidente della Regione di incatenarsi. E poi vogliamo parlare del Piano per il lavoro e della riforma delle politiche sociali, fermi da anni? Sono questioni che meriterebbero l’apertura di una discussione. In ogni caso anche io – ha concluso Guccione – non voglio essere tra i responsabili di un fallimento annunciato”.

La decisione di Ciconte e Guccione ha aperto un dibattito nell’Assemblea calabrese. Sul punto l’opposizione di centrodestra e’ andata all’attacco con numerosi interventi, aperti da Domenico Tallini di Forza Italia: “E’ il momento in cui questo Consiglio regionale debba interrogarsi, perche’ questa assemblea non si puo’ trasformare in un permanente congresso del Pd. Vorrei capire se c’e’ una maggioranza, e – ha sostenuto Tallini – vorrei capirlo soprattutto dal presidente della Giunta e dal presidente del Consiglio”. A sua volta Gianluca Gallo della Casa delle Liberta’, ha rilevato: “La fuga dei consiglieri regionali dal progetto politico di governo della Regione, per prendere le distanze dall’azione del governatore Oliverio, e’ ormai inarrestabile. Oramai siamo a un fallimento annunciato”. Fausto Orsomarso, del Gruppo Misto, ha evidenziato come “oggi i nodi vengono al pettine, e’ evidente che c’e’ una grande crisi del partito di maggioranza. personalmente manterro’ ancora un atteggiamento di grande responsabilita’ anche rispetto a un quadro nazionale che vede la nostra deputazione completamente assente e silente. Se dovessimo tornare subito al voto – ha dichiarato Orsomarso – noi siamo pronti, ma nessuno si sottragga dalle proprie responsabilita’”.

Baldo Esposito, di Ncd, ha osservato: “La nascita del nuovo gruppo dei Moderati e’ stato un segnale che oggi trova ulteriore conferma con l’autosospensione di due consiglieri dal gruppo Pd, atto che sancisce un fallimento in capo al presidente Oliverio, che e’ un fallimento sui contenuti che denuncia la stessa maggioranza. E ora – secondo Esposito – la maggioranza verifichi se ha i numeri per andare avanti”. Alessandro Nicolo’, del Gruppo Misto, ha criticato la maggioranza che – ha detto – “e’ stata capace solo di demonizzare la precedente maggioranza di centrodestra, senza dimostrare pero’ alcuna capacita’ di governo come invece dimostrammo noi proprio in tema di sanita’ con Scopelliti commissario, ed e’ penoso assistere a questa non agibilita’ politica. Siamo pronti a tornare al voto alla Regione a novembre”. Dai banchi della maggioranza ha preso la parola Giuseppe Aieta, del Pd: “In questa legislatura abbiamo approvato moltissimi provvedimenti, in quest’aula c’e’ un malessere che e’ fisiologico in politica. Malessere che ha toccato anche me in passato, quando mi sono autosospeso non dal gruppo del Pd ma dal Pd. Forse allora dovevamo agire in sintonia, con molti colleghi a partire da quelli del Pd, ma ricevemmo anche commenti ironici. E’ doveroso – ha spiegato Aieta – che il capogruppo Romeo convochi subito, gia’ oggi, una riunione del gruppo del Pd e dell’intera maggioranza, perche’ non dobbiamo trasferire cio’ che ci amareggia politicamente su provvedimenti epocali che abbiamo messo in campo in Calabria con il governo Oliverio”.