Regione: Russo, “serve un miliardo per la viabilita’”

Reggio Calabria – Con una relazione del vicepresidente della Giunta, Francesco Russo, e’ stato avviato in Consiglio regionale il dibattito sulle emergenze infrastrutturali in Calabria. “Il crollo del ponte Morandi di Genova – ha esordito Russo – ha posto con forza il tema della sicurezza delle infrastrutture e il tema del rischio e di come attenuarlo. Nel 2016 abbiamo gia’ posto questo tema come strategia, con un’azione precisa, la numero 9, del Piano trasporti e l’ha posto quindi come una delle nostre priorita’ in un quadro di pianificazione complessiva, quindi non come oggi sotto la spinta dell’emotivita’, perche’ riteniamo – ha proseguito il vicepresidente della Giunta che la questione sicurezza sia un valore in se’ e le scelte vanno fatte conoscendo il territorio ma quando c’e’ anche la serenita’ massima e non l’emergenza”. Secondo Russo “la Calabria sta correndo velocemente sul tema dei nodi infrastrutturali con coinvolgimento delle persone, come le scuole, perche’ siamo la prima regione in edilizia scolastica, cioe’ con scuole dotate di sistema antisismici, con oltre 500 edifici in cui si e’ intervenuti con il miglioramento o l’adeguamento antisismico, al punto che a livello nazionale si parla di un “caso Calabria”. Insieme a questi 500 edifici, con un bando concluso ad agosto ci sono altri 250 edifici pronti a essere finanziati con fondi nazionali, e – ha rilevato il vicepresidente della Giunta regionale – questo significa una copertura di quasi tutti i Comuni, nella massima trasparenza, e poi abbiamo il 99% degli istituti scolastici oggi presenti nell’anagrafica ministeriale. Con il presidente Oliverio stiamo ragionando per un nuovo bando in modo da arrivare al 100% delle scuole, perche’ essere primi non e’ ancora tutto, il tutto e’ avere tutti gli edifici in regola”.
Altro aspetto affrontato da Russo e’ stata la rete dei trasporti: “Il problema, come ha confermato anche il crollo del ponte Morandi di Genova, e’ verificare l’azione degli enti gestori. Per le ferrovie abbiamo il rapporto con Rfi, che sulla sicurezza non abdica a nulla, lo stesso avviene per i porti e gli aeroporti, con il triplo controllo di Enav, Enac e Sacal, che ha unificato tutto. Il tema permane sulle strade: abbiamo 1600 chilometri Anas a fronte di un numero formidabile, 7,4 mila chilometri di strade provinciali, che e’ un patrimonio notevole solo che, in virtu’ delle modificazioni degli assetti delle Province, c’e’ un decadimento degli investimenti nella manutenzione, anche straordinaria, e poi ci sono altre 35mila strade extraurbane”.

“Ci sono oltre 10mila chilometri di strade in Calabria, e per queste – ha rilevato il vicepresidente della Giunta – si pone un problema di sicurezza perche’ c’e’ un ritardo di 6 anni di stop dei finanziamenti per le infrastrutture che non competono all’Anas. E poi c’e’ il tema degli incidenti mortali, i cui dati sono inaccettabili. Il nostro sforzo e’ definire step e obiettivi precisi come abbiamo fatto per le scuole, puntando sul ruolo delle Province e dei Comuni”. In tema di viabilita’, Russo ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare una ricognizione sistematica delle condizioni delle infrastrutture. Un primo step e’ porre in essere un piano di censimento e di monitoraggio dei flussi, per capire le condizioni di carico dei singoli elementi e sapere cosa accade su ogni opera. Il secondo e’ un piano di monitoraggio di tutte strutture, per le tre categorie, ponti, viadotti e gallerie: e’ un aspetto – ha osservato il vicepresidente della Giunta – che si scontra con alcune problematiche. Ponti e viadotti devono essere l’attenzione prioritaria. Terza fase dovra’ essere quella delle prove, costruttive e distruttive, e solo questo ci fara’ adempiere alla necessita’ del controllo e di valutazione oggettiva del rischio, che comporta una graduatoria degli interventi senza farci”.
Russo ha poi evidenziato: “Abbiamo il dovere morale e istituzionale di intervenire dove c’e’ il rischio e intervenire in modo scalato a seconda del grado del rischio. Questo presuppone che e’ necessario mettere in campo risorse, per le strade comunali e provinciali: sui monitoraggi a mio avviso la Regione deve cominciare a correre subito, senza aspettare altri enti, e facendo una stima si arriva, per gli interventi immediati, a 50mila euro al chilometro, e questo e’ il minimo assoluto, e complessivamente a un impatto superiore a un miliardo. Bisogna quindi – ha detto il vicepresidente della Giunta – aprire un tavolo di confronto diretto con il ministro Toninelli, confronto gia’ richiesto all’indomani della tragedia di Genova dal governatore Oliverio, che in una lettera ha chiesto un piano straordinario per infrastrutture e trasporti. Noi inneschiamo il processo, faremo tutti i progetti di fattibilita’ per essere pronti. Il nostro programma, che esporremo al ministro, non si ferma e coinvolgera’ anche gli aspetti gestionali, come a esempio una task force come fatto con le scuole. Come Regione dobbiamo avere la capacita’ di supportare al meglio i Comuni, fare sinergia con le Province e portare avanti a tappe forzate il rinnovamento del territorio con una rimodulazione del rischio. In base alle attuali cognizioni scientifiche e tecniche non si puo’ parlare di sicurezza al 100% ma si puo’ abbattere il rischio. Questi – ha concluso Russo – devono essere i nostri obiettivi, anche a costo di condizionare altre scelte”.