Regione: Consiglio, Pdl per reintrodurre Consulta Statuto

Catanzaro – Un organo di garanzia con il compito di interpretare e far applicare correttamente le norme dello Statuto regionale. E’ questo l’obiettivo a cui tende una proposta di legge del consigliere regionale Sinibaldo Esposito, di Ncd, che prevede la reintroduzione della “Consulta statutaria”. Il testo normativo, annunciato nell’ultima seduta del Consiglio regionale, si compone di due articoli, finalizzati a modificare l’attuale formulazione dello Statuto della Regione, approvata nel 2004. Nella relazione illustrativa della proposta di legge di Esposito si fa presente che “affinche’ le norme statutarie risultino davvero efficaci e concretamente applicate risulta fondamentale prevedere meccanismi che ne garantiscono il rispetto generalizzato, in primis da parte delle istituzioni e degli organi regionale. La Calabria e’ stata una delle prime Regioni a prevedere nel proprio ordinamento un organo di garanzia statutaria con propria legge (legge regionale 2 del 2007), ma, anche a seguito dell’impugnazione di questa legge da parte del governo, la Consulta statutaria e’ stata soppressa prima ancora che potesse concretamente entrare in funzione”. Tuttavia – spiega la relazione al testo di Esposito – “l’esperienza maturata in questi ultimi anni nelle diverse realta’ regionali, soprattutto in termini di mancata o incompleta attuazione degli Statuti a causa dell’insufficiente incisivita’ degli stessi, ha dimostrato l’utilita’ di prevedere un organo di garanzia che sia in grado di interpretare e far applicare correttamente le norme statutarie. Da qui la proposta di modifica statutaria che intende reintrodurre nel nostro ordinamento regionale la Consulta statutaria, mantenendo buona parte dell’impianto dell’organo precedentemente soppresso”.

Il testo e’ stato elaborato anche in base all’esito delle audizioni di professori universitari degli atenei calabresi in Commissione Riforme. Nel dettaglio, si prevede che la Consulta statutaria, “organo indipendente di consulenza e garanzia della Regione, chiamato a esprimersi sull’interpretazione e sulla corretta applicazione delle norme statutarie”, e’ composta da 5 membri, eletti dal Consiglio regionale a maggioranza dei 2/3 e scelti tra magistrati con almeno 10 anni di carriera, docenti universitari con almeno 10 anni di carriera, avvocati con almeno 15 anni di effettiva professione: alla Consulta possono rivolgersi il presidente del Consiglio e della Giunta regionale, un quinto dei componenti il Consiglio regionale, il presidente del Consiglio autonomie locali, le commissioni di inchiesta, la Commissione pari opportunita’, il Difensore civico, i promotori di referendum. La Consulta – dispone ancora l’articolato – sara’ chiamata a esprimersi, in particolare, “sull’interpretazione dello Statuto nei conflitti tra gli organi della Regione e nei conflitti tra gli organi della Regione e gli enti locali, sulla compatibilita’ con lo Statuto di disegni e proposte di legge o regolamento, sulla regolarita’ e ammissibilita’ delle richieste di referendum”. La proposta di legge statutaria di Esposito, che non comporta oneri a carico del bilancio regionale, e’ stata assegnata alla Commissione Riforme del Consiglio regionale, per l’esame di merito, e alla Commissione Bilancio, per il parere.