Manovra: Barbagallo, “L’austerità ci sta uccidendo tutti”

Catanzaro  – “L’austerità ci sta uccidendo tutti. Bisogna ribadire anche a livello europeo che bisogna cambiare le politiche”. Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a Feroleto Antico (Catanzaro), rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla manovra economica. “La manovra purtroppo – ha osservato Barbagallo – è fatta di 30 miliardi, di cui 23 miliardi e mezzo di sterilizzazione dell’aumento dell’Iva. Noi avevamo già detto che eravamo per una rimodulazione dell’aumento dell’Iva, perché non tutti i generi soggetti all’Iva sono uguali. Per quelli di prima necessità non bisogna aumentare l’Iva, ma per quelli di lusso possono essere ritoccati e quindi non c’è un problema. Se poi – ha proseguito il segretario generale della Uil – pensiamo che l’anno scorso ci sono stati 48 miliardi di evasione fiscale dell’Iva, cioè i consumatori hanno pagato l’Iva e i produttori e i commercianti non hanno riversato l’Iva alle casse dello Stato, basterebbe già recuperare metà di quell’evasione per non avere il problema di dovere investire 23 miliardi e mezzo per la sterilizzazione dell’Iva e i soldi potrebbero servire per il rilancio economico, il rilancio produttivo, per le infrastrutture, per accorciare le distanze tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, perché altrimenti il Paese non va avanti. Se nel triangolo industriale sono avanti dello 0,7%, quindi un prefisso telefonico, e nel Sud siamo in recessione, tutto il Paese è in recessione. Ma – ha concluso Barbagallo – devono prendere lezioni anche da quello che sta succedendo con la Germania: se non si consuma, se non c’è potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, il Paese non riprende economicamente. L’austerità ci sta uccidendo tutti. Bisogna ribadire anche a livello europeo che bisogna cambiare le politiche”.

Pubblico impiego: Barbagallo, sanare squilibri o servirà Onu…
“C’è un problema che riguarda il pubblico impiego, a partire dalla sanità, dove se mancano i medici è inutile far intervenire l’esercito”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Bargbagallo, parlando con i giornalisti a Feroleto Antico (Catanzaro) a margine di un’iniziativa unitaria dei sindacati calabresi. “Se non si recuperano i turn over – ha aggiunto Barbagallo – avremo bisogno dell’intervento dell’Onu nel nostro Paese… La smettessero. Bisogna sanare tutti gli squilibri che sono stati fatti con il precariato che si è creato nella pubblica amministrazione, scuola, sanità e quant’altro, e rimettere in moto i servizi essenziali”.

 

Sud: Barbagallo “Priorità a infrastrutture, utilizzare risorse ferme”
“Non a caso lo scorso 22 giugno abbiamo fatto quella grande manifestazione a Reggio Calabria, per rilanciare tutti i temi del Mezzogiorno che sono stati dimenticati dal governo”. Ad affermarlo è stato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando con i giornalisti a Feroleto Antico (Lamezia Terme), a margine di un attivo regionale dei sindacati in vista della manifestazione unitaria dei pensionati in programma il 16 novembre a Roma. “Dobbiamo fare in modo – ha aggiunto Barbagallo – che il Mezzogiorno si riprenda con le infrastrutture che devono essere realizzate: ci sono 80 miliardi, ci cui una buona parte va anche in Calabria, che non vengono utilizzati per le grandi infrastrutture, c’è il problema del porto di Gioia Tauro da rilanciare. Una volta – ha poi sostenuto il segretario della Uil – si diceva che le politiche keynesiane erano quelle che servivano quando c’era la crisi. Quando c’era crisi bisognava fare le buche e riempirle. Le buche ce le abbiamo tutte, il problema è quando cominceremo a riempirle, quando cominceremo a dare lavoro per evitare l’emigrazione dei giovani, perché già 250mila giovani se ne sono andati. Quando se ne vanno in Europa piangiamo con un occhio, ma – ha proseguito Barbagallo – quando se ne vanno nei Paesi extraeuropei significa che li avremo come competitor nei prossimi anni e non ce lo possiamo permettere”. Secondo Barbagallo, infine, “la Calabria è una delle regioni più povere del nostro Paese, ma ancora non c’è ancora traccia di mettere le risorse per fare le infrastrutture necessarie a una regione che non ha l’alta velocità. L’alta velocità si è fermata a Salerno, Cristo si è fermato a Eboli, siamo nella stessa zona”.