Regione: Consiglio, approvato odg in tema di precariato

Reggio Calabria  – In apertura dei lavori, il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno, presentato da Franco Sergio dei “Moderati”, in merito ai tirocinanti dell’amministrazione della giustizia; ai tirocinanti degli enti locali rientranti nell’ex bacino dei percettori di mobilità in deroga; ai tirocinanti Mibact; ai lavoratori in servizio presso il Miur; in ordine alla storicizzazione dei precari della Regione”. Nell’ordine del giorno si impegnano il presidente della Giunta e la Giunta regionale ad adottare tutti gli interventi finalizzati alla stabilizzazione e al pieno utilizzo di questi lavoratori.

Sul punto si è quindi sviluppato un breve dibattito, aperto da Giuseppe Pedà, della Casa delle libertà, che ha osservato: “Un ordine del giorno come questo è importante ma dev’essere seguito dall’attuazione, e purtroppo l’esperienza ci dice che questo da parte della Giunta non avviene. Subordino il mio sì alla risposta da parte della Giunta sull’istituzione dello sportello fisico della Zes”. Gianluca Gallo, capogruppo della Casa delle libertà, ha parlato di “gravi ritardi della Giunta” nell’affrontare e risolvere le problematiche del precariato e di “preoccupazioni per il futuro di queste categorie”. Secondo Giuseppe Aieta, del Pd, “bisogna fare chiarezza su questi lavoratori che hanno svolto compiti importanti”. Domenico Giannetta, di Forza Italia, ha “auspicato un atteggiamento unitario e bipartisan, anche se nei fatti questa maggioranza sta dimostrando di non essere molto chiara”. A parere di Fausto Orsomarso, del Misto, “questo ordine del giorno non ha senso a fine legislatura, però bisogna dire che per 5 anni sulla materia del precariato la Giunta è stata ferma, anche nel pressing con il governo nazionale, e sono stati fermi gli uffici”. Carlo Guccione del Pd ha detto di “condividere ‘ordine del giorno, che tuttavia è un documento che dovrà essere consegnato al futuro presidente della regione, visto che questa legislatura è andata com’è andata, senza nemmeno un piano per il lavoro che pure era stato preannunciato”.