Fase 2: organizzazioni artigiani, “Misure Regione non condivise”

Catanzaro  – “Siamo amareggiati e sconfortati”. Così Confartigianato, Cna e Casartigiani commentano l’odierna conferenza stampa nella quale la Giunta regionale ha presentato due misure – “Riapri Calabria” e “Lavora in Calabria” – per il sostegno all’economia alle prese con l’emergenza coronavirus. “Abbiamo appreso solo oggi dagli organi di stampa – scrivono Confartigianato, Cna e Casartigiani – della conferenza tenuta questa mattina dalla presidente Santelli nel corso della quale sarebbero state illustrate le due misure economiche a sostegno delle imprese calabresi. Nessuna condivisione con le nostre organizzazioni. Sia ben chiaro, nessun obbligo in capo alla politica di convocarci o ascoltarci, ma nessuno diritto di prendere in giro gli imprenditori, gli artigiani che rappresentano in Calabria quasi il 20% sul totale delle imprese. Avevamo già manifestato riserve sul metodo utilizzato nella pubblicazione della tanto discussa ordinanza, ma a quanto pare il metodo non cambia”.

Confartigianato, Cna e Casartigiani proseguono: “Le risorse oggi messe a disposizione – 120 milioni di euro – siamo consapevoli che rappresentano cifre importanti. E siamo altrettanto consapevoli che non sono sufficienti a soddisfare tutte le imprese colpite dal lockdown. Ma proprio per questo, per non vanificare gli effetti positivi di una prima azione, avrebbe dovuto essere condivisa. Ed infatti, il click day previsto in questa fase siamo certi genererà solo confusione, come sempre avvenuto in questi casi. Tra l’altro, da indiscrezioni circolate pare che molte imprese del nostro mondo saranno escluse dal bonus ‘Riapri Calabria’ perché – sostengono le organizzazioni rappresentative degli artigiani – rientranti tra i codici Ateco autorizzati ad aprire, settori che pur potendo aprire, non hanno ovviamente fatturato nulla”. Secondo Confartigianato, Cna e Casartigiani, inoltre, “sempre da indiscrezioni, ci sarebbe una soglia massima di fatturato annuo (150mila euro) previsto per poter accedere al bonus con esclusione di tante imprese. Comprendiamo che i 40 milioni non sono sufficienti per l’intera platea e che dunque la Regione ha dovuto fare delle scelte, anche se in autonomia e senza alcuna condivisione. Ma proprio per evitare questo, avevamo chiesto che le maggiori risorse fossero destinate alle sovvenzioni a fondo perduto”. Confartigianato, Cna e Casartigiani concludono osservando che “se la politica continua a non ascoltare il mondo associativo nella sua interezza, ma resta dietro le proprio scrivanie e fare incontri con gruppi singoli, i risultati rischiano di lasciare morti sul campo. Ed oggi non possiamo permetterlo. E’ un modo di lavorare che francamente appare una presa in giro”.