Sanita’: Muraca (Pd) “non garantiti tutti i servizi Cup a Lamezia per carenza di personale”

Muraca-Cup

Lamezia Terme – “Le preoccupazioni che avevo manifestato nei mesi scorsi in merito al continuo smantellamento dell’ospedale lametino da parte di una dirigenza miope e a favore della sanità catanzarese purtroppo stanno trovando oggi riscontro”. Ne è convinto Fabrizio Muraca, esponente del Pd di Lamezia che non manca di ricordare che “uno dei danni prodotti dall’ex direttore generale facente funzione Mario Catalano è quello del trasferimento, incomprensibile, del Centro unico di prenotazione dagli uffici di Lamezia Terme al distretto di Catanzaro Lido (delibera n.879 del 4 dicembre 2014)”. In quella delibera, spiega, “con il trasferimento di un dipendente, si è tentato di fcamuffare la decisione di smantellare un altro ufficio lametino, dato che l’ufficio è sempre stato in città e soprattutto il Cup processa le prenotazioni dei servizi che vengono effettuati nelle strutture sanitarie dell’Asp che per l’80% riguardano le prestazioni eseguite nell’ospedale lametino, che è il più grande dell’Asp di Catanzaro (poi ci sono quelli Soverato e Soveria Mannelli), mentre a Catanzaro ci sono solo 2 Distretti con gli ambulatori. Una delle tante decisioni incomprensibili di Catalano, su proposta della responsabile del Cup Beatrice Felicetta, che ha come scopo solo quello di voler accentrare gli uffici a Catanzaro, quando a Lamezia ci sono strutture di proprietà, dove l’Asp non paga neanche il fitto”.
Ma per Muraca, “oltre al danno Lamezia subisce ora anche la beffa. Perché – evidenzia – non solo è stato trasferito l’ufficio Cup a Catanzaro Lido, ma anche del personale è stato trasferito e quindi i 7 operatori rimasti nel servizio non riescono più a gestire le attività”. In particolare, chiarisce “gli operatori di Lamezia, 3 infermiere professionali (e anche qui bisogna capire come è possibile che con la forte carenza di infermieri si possa concedere a 3 unità di personale di svolgere attività di sportello, anche perchè come infermieri continuano ad essere retribuiti secondo il loro inquadramento) e 4 coadiutori amministrativi, il 13 marzo scorso hanno scritto all’allora dirigente generale Catalano, al direttore amministrativo Giuseppe Pugliese, alla responsabile del Cup Felicetta e ai sindacati, denunciando di “non poter più garantire a pieno il servizio per mancanza di personale, che è stato trasferito in altri uffici””. Gli stessi operatori del Cup, riporta Muraca, “in quella lettera hanno comunicato che non sono più nella condizione di “svolgere completamente il proprio operato fino ad ora prestato e di offrire all’utenza un adeguato servizio a causa della forte riduzione del personale Cup a seguito di continui trasferimenti in altri servizi di operatori mai sostituiti””. Questo, secondo l’esponete del Pd, “ha portato a un servizio ridotto, in quanto loro stessi scrivono che da lunedì 16 marzo sono garantiti il servizio di prenotazione presso gli sportelli dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30 e dalle 15.15 alle 17.45; la registrazione delle prestazioni non prenotabili, la registrazione delle prestazioni non esenti ticket”. E Muraca evidenzia che “non potranno invece essere garantiti, causa carenza di personale da inserire nella turnazione, tutti gli altri servizi quali il pagamento delle prestazioni effettuiate in regime Alpi, il servizio di prenotazione tramite call center, la ricollocazione di pazienti già prenotati e conseguente comunicazione agli stessi di nuovo appuntamento in seguito alla sospensione delle attività ambulatoriali comunicati dai direttori delle unità operatrice e dei distretti, la registrazione/accettazione di prestazioni eseguite con impegnativa sia esenti che non esenti ed erogate al di fuori del regime di prenotazione, in caso di assenza di personale addetto a tale servizio senne unità operative quali Radiologia, Oculistica, Oncologia, Ortopedia”. Una richiesta, che per Muraca, “è rimasta lettera morta, per colpa di Catalano e Pugliese, e quindi toccherà ora al neo commissario straordinario dell’Asp Giuseppe Perri provvedere a mettere a posto l’ennesimo scempio a danno della sanità lametina”. Per Muraca non vi sono dubbi “la sanità lametina ha subito una vera e propria devastazione che è iniziata con l’accorpamento nel 2007, come dice il candidato della destra Paolo Mascaro, ma che è stata appaltata negli ultimi 5 anni all’Udc di Franco Talarico e Gerardo Mancuso, che, oltre ad essere tra i migliori sponsor di Mascaro, hanno pure fatto una campagna elettorale regionale, insieme a Magno, promettendo alla città, come primo atto, il ripristino dell’azienda sanitaria a Lamezia, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.