Sanita’: Maida decreto Scura cancella l’assistenza nel Reventino

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Soveria Manelli – “Il Decreto con cui Massimo Scura presenta al Tavolo Massicci il riordino della rete ospedaliera, cancella una volta per tutte la sanità assistenziale in tutto il contesto del Reventino. In pratica l’ospedale viene chiuso e privato di quelle diagnostiche necessarie ad una popolazione che dovrà recarsi altrove con tutti i problemi che ne derivano anche per farsi un semplice elettrocardiogramma o far visitare un bambino dal pediatra. Saranno soppressi dall’ospedale il laboratorio analisi, la radiologia, la pediatria, la cardiologia, la fisiatria, l’ambulatorio ortopedico e forse anche la dialisi. Almeno questo si coglie dal documento in PDF che la regione ha pubblicato sul sito istituzionale”. Lo afferma in una nota Antonello Maida., presidenete del comitato pro ospedale del Reventino,secondo il quale il decreto è “tutto volto a cambiare la faccia dell’ospedale, dove resterebbe solo la medicina con venti posti letto e poi una chirurgia in day e week surgery, funzionante 5 giorni a settimana appoggiata dal servizio di anestesia in forma di guardia attiva che darebbe il suo supporto anche al Pronto Soccorso. Troveranno posto nella struttura anche il servizio di oncologia (per il trattamento dei pazienti nella forma della chemioterapia) e l’emoteca, oltre che la farmacia interna”. Per Maida si tratta di “un provvedimento capestro, che non riconosce la dignità dovuta al territorio montano, che ironia della sorte nel documento continua a definire così l’ospedale. Ospedale di Montagna, senza Pediatria, mentre a Soverato a 15 minuti dal Pugliese e a 10 metri sul mare, tale reparto viene confermato seppure in forma di base. Così come successe per l’ortopedia, quando venne eliminata a Soveria e lasciata altrove, dove in alcune strutture, di dimensioni analoghe a Soveria, ha continuato a funzionare come meno di un terzo di richieste di questa natura. Eco perché a noi il documento di Massimo Scura non convince, perché ha delle logiche elementari che vengono disattese, quindi non riesce ad essere credibile”. A giudizio del presidenete del comitato pro ospedale del Reventino, “sarebbe opportuno un intervento del Presidente della Regione Mario Oliverio, che in questa fase viene elegantemente scavalcato, privandolo della sua autorevolezza rimanendo ostaggio di uno stato che ne vuole dialogare nè tanto meno interagire con la regione. Se solo due pediatri, un radiologo, un biologo, due fisioterapisti oltre che due cardiologi, (otto figure professionali in tutto) diventano il problema socio-economicoche vitupera i conti della regione, questa non ce la danno a bere. Difendessimo reparti per acuti il problema sarebbe da discutere, ma così ci prendono per i fondelli. Tutto volto ad eliminare dalla rete gli ospedali montani, mentre le strutture generali poco patiscono il provvedimento”. Maida nella sua Analis fa ancte riferimento
alll’Agenas, che “si dice convinta che il problema dei medici non esiste, in quanto molti sono “imboscati” in attività che nulla hanno di clinico. Mentre la Regione tra i suoi virtuosismi di revisione della spesa, continua ad accreditare strutture private, ponendo la Calabria come seconda regione con il 37% ad avere questo strano ausilio. Un fallimento che la politica getta contro i presidi montani. Il Comitato incontrerà a breve i cittadini in un pubblico incontro, visto che l’allarme oramai è stato lanciato e che nella pagina di Facebook e nel blog del Comitato le visite sul post relativo superano le 2500 visualizzazioni, una dato che ci impone una fermezza come mai in passato”.