Sanita’: ospedali di montagna, Comocal inquietante e preoccupante decreto Scura

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Soveria Mannelli – “Inquietante e preoccupante quanto contenuto e previsto nel Decreto regionale sulla revisione della rete ospedaliera calabrese che azzera l’offerta diagnostica negli ospedali montani. Un vero e proprio stillicidio per l’utenza che sarà costretta nei territori disagiati a aggiungere disagi su disagi. Una rivoluzione che i cittadini non accettano, poiché spesso in condizioni economiche fragili. Il percorso sociale, fondamento istituzionale di prima fascia, si perde nel groviglio del piano di rientro e di una commissione romana che fa riferimento solo ai tagli lineari”. Lo afferma in una nota a nome il Coordinatore del Comocal Comitato Ospedali di Montagna Calabresi, Alessandro Sirianni, per il quale “se da una parte si potenzia la rete dell’emergenza dotandola dell’osservazione breve intensiva, della guardia attiva di anestesia e di una chirurgia in regime di daysurgery e week surgery dall’atro con un colpo di spugna si eliminano servizi basilari come laboratori analisi, radiologia, pediatria, cardiologia, dialisi e fisiatria, proprio quello che chiede l’utenza. Prerequisiti, spesso seppure in forma diversa, che vengono mantenuti in altri ospedali – aggiunge – di eguale configurazione strutturale di quelli montani. Insomma, si toglie quello che serve e si concede quello che questi contesti non chiedono. Bensì le strutture vengono ancora definite nel piano “ospedali montani” e la stessa definizione la dice tutta sul loro contenuto”. Poi Sirianni spiega che “la chirurgia elettiva noi la possiamo andare a farla altrove, ma per il quotidiano servono i servizi che il piano elimina indistintamente. Nel documento riesce difficile comprendere se resteranno, ma il fatto che non se ne parla, ci porta a comprendere che non verranno lasciati. Gli ospedali montani necessitano di questo, se poi la politica vuole incentivarli con altri contenuti allora ben vengano altre opportunità, quali la chirurgia, l’oncologia e magari le riabilitazioni e la lungodegenza”.

Sirianni chiede “con forza ai rappresentanti istituzionali, al Presidente Mario Oliverio in primis di farsi latori di quanto i Comitati di Soveria Mannelli, Acri, San Giovanni in Fiore e Serra San bruno chiedono, intervenendo con la loro autorità nei confronti di Massimo Scura, perché se è possibile modificare la costituzione, è possibile modificare e rivedere quanto proposto nel decreto sulla sanità”.