Soveria Mannelli – “Il ragionamento è stato finalmente riportato sul binario del merito e della concretezza, in un confronto ampio con i sindaci in rappresentanza delle Comunità locali e finalmente, grazie al presidente della Regione, Mario Oliverio, si respira aria di normalità e si può nuovamente discutere di sanità, senza i veti e gli out-out imposti dall’alto”. Questo il commento del sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi, al termine dell’incontro con Oliverio ed il commissario alla sanità, Massimo Scura, per discutere del futuro degli ospedali di montagna.
Nel corso del vertice, svoltosi a Palazzo Alemanni, ed al quale, oltre al presidente del consiglio regionale, Antonio Scalzo, che ha ribadito che “bisogna evitare la desertificazione dei servizi percorrendo una strada che possa farci uscire dalle secche della carenza dei servizi per avere una sanità migliore”, hanno preso parte anche i sindaci di San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Acri, Oliverio ha ribadito che ora si può “occorre un progetto integrato e moderno nel quale la medicina territoriale va completamente ridisegnata”. Parole, quelle di Oliverio, cui hanno fatto eco le dichiarazioni di Scura che ha evidenziato che “la modalità complessiva con cui è stato riorganizzato il modello di ospedali di zona montana è completamente da rivedere circa gli aspetti ospedalieri”. Quindi, è stato molto critico con la precedente struttura commissariale “che ha lasciato che si verificasse quello che poi è accaduto: la mortificazione dei presidi montani ed il grave disagio per la popolazione delle aree interne”. Per quanto riguarda l’ospedale di montagna, Scura ha sottolineato che “a questi nosocomi va data grande attenzione”. “Si deve parlare – ha aggiunto – di posti letto in bassa e media intensità dove nella bassa intensità rientrano day surgery, day hospital etc etc e nella media intensità vanno messe insieme tutte le tipologie rientranti in questa categoria”. “Si dovrà costituire – ha proseguito – un’equipe di medici itinerante, multidisciplinare ed altamente specializzata proveniente direttamente dagli spoke e dagli hub che dovrà venire a svolgere attività programmata anche presso gli ospedali di zona montana”. Per Scura, infatti, “il criterio sarà quello di non fare spostare i malati ma di fare spostare i medici”.
Dal tavolo, quindi, è emersa la volontà di partire dagli ospedali di area montana per definire un modello di intensità di cure che possa essere esportato anche nelle altre regioni. Pascuzzi, presente all’incontro anche in rappresentanza dei 24 sindaci del Reventino, ha chiesto l’assegnazione anche dei posti di riabilitazione. Richiesta su cui Scura si è reso disponibile, previa la verifica dell’offerta pubblica e privata dell’area per programmare in maniera omogenea l’eventuale riallocazione dei relativi posti.
Il sindaco di Soveria Mannelli ha fatto presente al tavolo anche di aver avuto in mattinata un incontro nel presidio ospedaliero cittadino con il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, il dirigente amministrativo ed il dirigente sanitario della stessa azienda insieme ad alcuni funzionari ed al personale medico dell’ospedale, durante il quale si è stabilito di costituire un tavolo tecnico in seno all’Asp per “individuare i contenuti della proposta tecnica da sottoporre alla Regione ed al commissario Scura diretta a ridefinire il modello di sanità per le aree interne”. Tanto Oliverio quanto Scura hanno accolto con estremo favore l’iniziativa ed hanno chiesto al sindaco di Soveria Mannelli di continuare su questa strada poiché rappresenterà la base di una prossima discussione nel merito. La discussione sulla proposta vedrà quindi coinvolti oltre ai sindaci in prima linea, la dirigenza dell’Asp di Catanzaro, la commissione sanità, il presidente della Regione, Mario Oliverio, il presidente del consiglio regionale, Antonio Scalzo, ed il commissario, Massimo Scura.