Crotone – Il Comitato “Pro Marrelli Hospital a Crotone” ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per portarlo a conoscenza della situazione di una Clinica per la cura di determinate patologie a Crotone, rilevata da un imprenditore calabrese, Massimo Marelli, e che, come spiega il comitato nella lettera, “a Ottobre 2013 fa richiesta alla Regione Calabria di domanda di autorizzazione per l’esercizio dell’attività sanitaria. Dopo 20 mesi, nonostante la “lunga istruttoria” da Novembre 2014 è tutto fermo sulla scrivania del Commissario per la Sanità nominato dal Consiglio dei Ministri da Lei presieduto. Da allora più nulla abbiamo saputo”.
Di seguito la lettera inviata dal comitato che, intanto, per l’apertura della struttura, ha raccolto 15mila firme.
“Gentile Presidente,
Con la presente intendiamo portarla a conoscenza di un problema esistente in Calabria che riguarda una comunità molto numerosa di persone e che riveste un carattere sociale di non poco conto. Il fenomeno della migrazione sanitaria, è risaputo, rappresenta la principale piaga della sanità in Calabria e senza dubbio dovrebbe essere il problema principale su cui istituzioni e governanti dovrebbero concentrarsi. Oltre 250 milioni di euro dei cittadini calabresi ogni anno finiscono nelle casse di regioni come la Lombardia, il Veneto, il Lazio, l’Emilia Romagna. E’ chiaro che non avremo mai il loro supporto per cambiare le cose. Sappiamo bene che la Regione Lombardia grazie agli oltre 90 milioni di euro che ogni anno la Regione Calabria gli versa fa quadrare il proprio bilancio e così le altre regioni. E ci viene il dubbio che dietro alle tante problematiche calabresi ci possa essere lo zampino di vuole che la sanità in Calabria resti così com’è senza cambiamenti. In questo stato di cose dal 2004 un imprenditore calabrese di nome Massimo Marrelli, sta inseguendo il sogno di realizzare a Crotone una Clinica per la cura di patologie che purtroppo affliggono in prevalenza calabresi e per le quali esiste una forte emigrazione verso Ospedali e cliniche private del Nord Italia. Nel 2012 Massimo Marrelli partecipa ad un’asta del Tribunale di Crotone e acquisisce una struttura sanitaria esistente a Crotone dagli anni 80, poi fallita, che aveva originariamente 100 posti letto. La struttura viene completata, migliorata, ed a Ottobre 2013 fa richiesta alla Regione Calabria di domanda di autorizzazione per l’esercizio dell’attività sanitaria. Dopo 20 mesi, nonostante la “lunga istruttoria” da Novembre 2014 è tutto fermo sulla scrivania del Commissario per la Sanità nominato dal Consiglio dei Ministri da Lei presieduto. Da allora più nulla abbiamo saputo. Il ns Comitato, formato da potenziali collaboratori, pazienti, amici, liberi cittadini, già da qualche mese ha avviato una importante campagna di raccolta firme che qualche giorno fa è stata consegnata al Prefetto di Crotone affinché si facesse portatore delle richieste nelle sedi istituzionali preposte. Sono 15.000 le firme raccolte di Calabresi che vedono in questa struttura una speranza e una maggiore possibilità di cure. Ci preme evidenziare che le motivazioni che spingono il Commissario regionale ancora a non firmare il decreto (predisposto e firmato dai funzionari e dirigenti del dipartimento salute) sono tutte imputabili ad una diversa interpretazione dell’attuale normativa regionale. In particolare il Commissario richiede (per questa ed altre 20 pratiche ferme sulla sua scrivania) che oltre l’autorizzazione rilasciata dal Sindaco (D.Lgs. 502/1992) ci sia anche un parere sulla compatibilità del progetto in rapporto al fabbisogno complessivo e alla localizzazione. Ma vorremmo evidenziare che in Calabria è ancora in vigore il DPGR n.29/2013 che ha fatto proprie le motivazioni della Sentenza del Consiglio di Stato n.550/2013 . Tale sentenza interpreta meglio il DLgs 502/92 precisando che la programmazione regionale non può condizionare l’espansione del diritto privato. A seguire un’altra sentenza di Consiglio di Stato la n.4788/2013 ribadisce gli stessi principi della sentenza 550 e si rifanno anche a sentenze della Corte di Giustizia Europea. E poi ancora si è già espresso il TAR Calabria con decisione 1239/14 contro la Regione Calabria e Commissario ad Acta pubblicato il 19 Febbraio 2015. E poi ci sono diverse strutture già autorizzate il 19 Novembre 2014 che pur possedendo l’autorizzazione del Sindaco non posseggono il parere di conformità regionale: questo potrebbe voler dire annullare questi decreti o peggio mettere in mora tutti i sindaci della Calabria che hanno rilasciato autorizzazioni senza il parere della regione, anche perché non ci possono essere figli e figliastri. A queste motivazioni aggiungiamo che il Marrelli Hospital è una struttura non di nuova costruzione bensì è una clinica del territorio realizzata in periodo antecedente allo stesso decreto 502/92, già autorizzata e accreditata. Inoltre nel mese di Aprile in Calabria è stato approvato il documento di riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede la disponibilità di 99 nuovi posti letto che dovranno essere assegnati secondo precisi criteri. Questi criteri, esplicitamente richiamati nello stesso decreto, corrispondono a quelli che il Marrelli Hospital possiede, dunque la struttura, secondo l’attuale normativa regionale, risulterebbe non solo autorizzabile ma anche accreditabile. A regime la struttura potrà occupare 170 collaboratori che si aggiungerebbero ai 200 collaboratori già presenti che collaborano con il Gruppo Aziendale (Gruppo Marrelli), pertanto della problematica sono stati investiti tutte le parti sociali oltre che le istituzioni locali e tutti attendono una risposta dal Commissario. Così come annunciato in una pubblica assemblea del ns Comitato, se entro pochi giorni non ci sarà una risposta saremo costretti ad attivare una manifestazione di protesta contro l’ufficio del Commissario ed i suoi rappresentanti”.
Il Comitato “Pro Marrelli Hospital a Crotone