Soveria Mannelli(Catanzaro) – “Se più volte il commissario Massimo Scura unitamente a Mario Oliverio e al sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi hanno palesemente asserito che l’ospedale di Soveria, così come gli altri montani sono poco tutelati, vogliamo ricordare agli appena citati attori istituzionali che l’emergenza vera in questo momento è la criticità che investe la struttura in termini di presenze mediche che mettono a repentaglio l’esistenza in vita di importanti reparti. L’imminente messa in pensionamento di alcune unità mediche; nello specifico: l’unico radiologo, lo stesso dirigente dell’unità di medicina e più in là del pediatra Leonardo Sirianni, così come dell’anestesista, dottoressa De Santis pongono una seria riflessione sulla loro sostituzione, onde evitare la morte naturale della struttura ospedaliera”. E’ quanto scrive in una lettera aperta Antonello Maida, presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino, che “all’uopo investe le autorità citate a volersi attivare affinché questo non avvenga mettendo in atto la mobilità interna e più in là forzando la logica del turn over con soluzioni efficaci”. Questo Comitato, scrive ancora Pascuzzi, “attende con impazienza le preannunciate visite presso la struttura del commissario Massimo Scura e del Presidente della regione Mario Oliverio”. Ricordando che “il primo, lo ha comunicato a questo comitato con posta certificata, mentre il secondo lo ha ribadito durante il convegno sulle aree interne tenutosi a Soveria il 18 giugno scorso. Non sia la logica dei tagli lineari – commenta ancora Pascuzzi – a denotare pericolose manchevolezze verso questo territorio, che invece di essere al centro di soluzioni da parte dello stato pare essere violentemente vituperato nelle linee essenziali”.
Il Comitato, “unitamente agli altri contesti montani”, ricorda “di aver avviato la procedura del ricorso straordinario al capo dello stato, onde impugnare nel merito il decreto n. 9 dello stesso commissario. Ma più che altro rigettare le nuove logiche nella tempistica dell’emergenza debitamente delineate nel decreto 70, così come pattuito nel recente patto di stabilità tra stato e regioni”. Ad avviso del Comitato “le nuove linee guida servono a superare oggettive prerogative delle zone marginali, quasi a volerne delegittimare la stessa debolezza sociale, di fatto esistente”. L’appello viene rivolto “contestualmente anche al commissario dell’Asp, Giuseppe Perri, che viene invitato nelle prerogative che lo investono a voler trovare soluzioni immediate, non ultima quella dell’allocazione del 118 nella stessa struttura ospedaliera”.