Sanità: sindacati, no alla penalizzazione di Lamezia

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Lamezia Terme – Le OO.SS. e la R.S.U. dell’ASP di Catanzaro esprimono pubblicamente tutte “le perplessità derivanti dall’analisi delle ipotesi di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, che sembrano prevedere un’ulteriore e pesante ridimensionamento dell’ASP di Catanzaro, colpendo soprattutto i servizi e le specialità dell’Ospedale di riferimento di tale ASP, ubicato sul territorio di Lamezia Terme”. Per i sindacati appare chiara un’unica volontà “quella di penalizzare l’Ospedale di Lamezia Terme”. Le RSU ricordano la chiusura della postazione di Elisoccorso, della TIN (Terapia Intensiva Neonatale), del Centro Trasfusionale (aperto h 6), il ridimensionamento delle UU.OO. di Oculistica ed Otorinolaringoiatria e la paventata, prossima, chiusura di altre UU.OO. quali Microbiologia e Virologia. “Queste decisioni – scrivono – prese senza analizzare le realtà in questione, sembrano non rispondere a nessuna altra logica di governo se non quella di accentrare il più possibile le attività sanitarie verso il capoluogo di provincia. Infatti, se si fosse tenuto conto delle eccellenze esistenti sul territorio e da queste partire per la riorganizzazione, non si sarebbe dovuto distruggere realtà che rivestono, da sempre, un interesse anche sovra-regionale proprio come l’U.O. di Microbiologia, che vanta tra l’altro, queste peculiarità: centro di riferimento regionale per la diagnosi di malattie riemergenti quali la tubercolosi, con effettuazione di test “BK” e refertazione entro 4 ore dalla consegna del campione, unica struttura in Calabria dotata di tutti i sistemi più moderni di sicurezza per il controllo e contenimento di patogeni infettivi; unica struttura in Calabria per la determinazione del “Quantiferon” sui soggetti risultati positivi al test della tubercolina. Unica struttura a realizzare il test di screening sul “papilloma virus” nella prevenzione delle neoplasie dell’apparato genitale femminile, in collaborazione con l’U.O. Screening dell’Ospedale di Lamezia Terme. Struttura accreditata “ISO 9002” da altre 12 anni con riconoscimenti ed encomi a livello regionale e nazionale”. “Perché – chiedono i sindacati –  non distribuire le attività sul territorio, mantenendo semplicemente le eccellenze già esistenti? Perché non intervenire rapidamente con la collocazione di professionisti e strumentario tecnologico in grado di ridurre drasticamente quella che è la vera ed unica piaga della sanità calabrese che è la migrazione passiva? Quali sono i veri motivi e gli interessi,  e soprattutto, a chi giova, che l’Ospedale di Lamezia insieme con le professionalità che quotidianamente vi esercitano all’interno, venga costantemente reso oggetto di tagli e ridimensionamenti ingiustificati e non rispondenti ai bisogni della popolazione”. “Chiediamo, in questa nostra difesa della professionalità, delle eccellenze create in tanti anni di duro lavoro condotto con enorme serietà, onestà intellettuale, di tanti uomini e donne, l’intervento ed il sostegno delle forze politiche locali, provinciali, regionali e nazionali e di tutti i Cittadini, affinché, tutti insieme, si tenga sempre più alta l’attenzione verso la riorganizzazione della Sanità Calabrese, perché è un argomento che interessa tutti noi e nessuno di noi può pensare di non doverne essere interessato. Infine, chiediamo alla Struttura Commissariale per il Piano di Rientro, di voler analizzare dettagliatamente le realtà esistenti sul territorio ed i relativi bisogni di assistenza di una popolazione stimata su oltre 230.000 abitanti, per evitare ulteriori aggravio di costi per creare altrove ciò che già esiste e per utilizzare al meglio le risorse geografiche, territoriali e strutturali già esistenti”.

 

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