Sanita’: azienda unica “Renato Dulbecco”, Capellupo preoccupato modus operandi

capellupo-vincenzo0110
Catanzaro – “La città di Catanzaro vedrà presumibilmente da qui alla fine dell’anno definito l’assetto di integrazione tra l’Azienda “Pugliese-Ciaccio” e l’Azienda “Mater Domini”, con la nascita dell’azienda unica “Renato Dulbecco”. Come cittadino e come amministratore, pur ritenendolo un percorso utile e virtuoso, non nascondo una certa preoccupazione sul modus operandi di questa integrazione, soprattutto sui suoi sviluppi strutturali e funzionali. Pertanto credo sia necessaria maggiore attenzione anche per il ruolo che il Capoluogo di Regione svolge nel sistema sanitario calabrese”. Lo dichiara Vincenzo Capellupo, Consigliere Comune Catanzaro, secondo il quale, inoltre, “è necessario legare il percorso di integrazione ad una programmazione seria di spazi adeguati e di risorse fondamentali, senza ricercare esasperatamente il semplice trasferimento dei reparti se poi questo significa non elevare al massimo gli standard dell’offerta sanitaria e la dignità di pazienti e di personale medico. Non possiamo inseguire piani fatti sulla carta che generano storture nel concreto”. Capellupo, fa suoi “i dubbi di molti cittadini ed operatori sulla situazione della materno-infantile dove, ‎a parte la scelta di voler concentrare in un presidio la neonatale e la ginecologia ed in un altro la chirurgia pediatrica, sembrerebbe che la collocazione individuata sarebbe inadeguata, anche, sotto un profilo strutturale. E dubbi, di molti cittadini ed operatori, permangono sulle emergenze-urgenze; occorre non commettere‎ errori, fare chiarezza su funzioni e competenze”. Ed aggiunge che “non si deve compiere neanche l’errore nell’accorpamento di non considerare che la Calabria ha bisogno a supporto dell’unica Facoltà di Medicina regionale di una grande Azienda Ospedaliera e Universitaria non da 450 posti letto, bensì da almeno 750, così da garantire assistenza di altissimo livello ai pazienti e formazione e ricerca adeguate per tutti gli studenti. Insomma, – conclude – tra calcoli ragionieristici e poca attenzione agli aspetti assistenziali e formativi, la preoccupazione è che venga pienamente riconosciuta e colta l’importanza strategica che il Capoluogo di Regione ha nel sistema sanitario per tutti i calabresi”.

,