Sanita’: Cisl, “bene assunzioni ma serve salto qualita’ sistema”

bandiera-cisl-16-07Catanzaro – La Cisl Calabria, “pur apprezzando il risultato per il piano delle assunzioni attuato dalla struttura commissariale per il Piano di rientro in Sanita’”, esprime, in una nota, “forte preoccupazione per il tanto atteso salto di qualita’ nell’organizzazione del sistema sanitario regionale e le conseguenti erogazioni di prestazioni e servizi al cittadino”. Per questi motivi, secondo il sindacato, “e’ urgente attivare il confronto con le parti sociali per quanto concerne la riorganizzazione dei servizi e delle prestazioni territoriali, della definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera previsti dal Decreto del Ministero della salute del 2 aprile 2015 in attuazione del Patto della salute 2014-2016 per concretizzare le direttrici del nuovo modello regionale del sistema salute. L’integrazione della medicina del territorio con la rete ospedaliera – si legge – rimane ad oggi un mistero, quali le scelte rispetto alla rete ospedaliera e le case della salute? La proposta di rete territoriale efficace, efficiente, ed economica, che superi le attuali realta’ di sanita’ ospedalocentrica, i nuovi ospedali della Piana di Gioia Tauro, della Sibaritide, di Vibo Valentia, la sanita’ pubblico/privata, l’aumento della spesa farmaceutica (tema che aveva avuto in passato buoni risultati), le attivita’ della stazione unica appaltante dovrebbe essere potenziata per consentire una maggiore velocita’ nell’espletamento delle gare sono temi non piu’ rinviabili. Le tre aziende sanitarie che abbiano come finalita’ l’ADI, le Case della Salute i CAPT, i Consultori familiari, il piano di prevenzione regionale, la medicina veterinaria con il controllo delle filiere alimentari, la rete delle dipendenze patologiche, l’assistenza territoriali ai minori, la sanita’ penitenziaria , la rete delle cure palliative. Le tre aziende ospedaliere che coordinino i presidi ospedalieri, creando reti ospedaliere virtuose per intensita’ di cura con equipes mediche itineranti che valorizzino presidi ospedalieri in sofferenza”.

“Bisogna dare forza – scrive la Cisl – alle reti di oncologia, ortopedia che sono le voci maggiormente emorragiche su tema emigrazione sanitaria e conseguenti spese oltre che i bassi standard dei servizi creano disagi logistici ed emozionali ai calabresi. E gli standard dei LEA che a tutt’oggi rappresentano un diritto negato per il popolo calabro. Su questo – avvete la CIsl – incombe la legge di stabilita’ che ad oggi prevede che il blocco degli aumenti delle tasse locali varra’ per tutte le Regioni, fatta eccezione per situazioni straordinarie legate all’addizionale, per le Regioni in disavanzo finanziario, se cosi’ dovesse essere i calabresi dovrebbero sopportare un ulteriore aggravio sui bilanci delle famiglie dei pensionati, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati. Aggravio non sopportabile sotto alcun aspetto, stante una Regione che non riesce ad uscire dall’emergenza e che, qualora dovesse verificarsi, ci vedra’ fortemente contrari”. La Cisl Calabria annuncia infine che “si fara’ parte attiva affinche’ siano garantiti i diritti alla salute dei calabresi, anche attraverso iniziative di mobilitazione che facciano da pungolo alle istituzioni affinche’ la Calabria possa essere annoverata tra le Regioni virtuose per le prestazioni sanitarie qualificate al servizio del territorio e del cittadino”.