Sanita’: associazioni, anno difficile per strutture assistenziali

sanita-600-x-400Catanzaro – “Concluso con le note difficolta’ il 2015, un nuovo anno critico sembra purtroppo profilarsi per le strutture territoriali sanitarie e sociosanitarie calabresi per quanto riguarda la loro organizzazione ed economia, in considerazione dei problemi ancora irrisolti con la Regione Calabria e la struttura Commissariale, con la prima che rischia ora di dover pagare decine di milioni di euro a titolo di differenze sulle rette da corrispondere”. Lo affermano in una nota, le associazioni Uneba, Anaste e Aris. “A dire il vero, le strutture, a seguito di un lungo contenzioso durato oltre 6 anni, – continua la nota – avevano da poco e finalmente visto riconosciuto il loro diritto ad un equo “Tariffario” da far valere per rimborsi del periodo 2010-2015 (mentre, finora, il tariffario era stato rapportato a valori assolutamente inadeguati rispetto ai criteri imposti dalla Regione, e di conseguenza ai costi sopportati e alle prestazioni rese). Questa nuova e piu’ corretta valutazione tariffaria, pero’, e’ destinata a comportare per la Regione un notevole aggravio economico: circa 20 milioni di euro in piu’, buona parte dei quali a titolo di interessi moratori fin qui maturati. Un surplus fiscale rilevante, causa dell’evidente sottovalutazione ed approssimazione con la quale e’ stata affrontata e gestita la pratica nel corso degli anni. Ma non e’ tutta qui la criticita’, perche’ la situazione rischia di peggiorare ulteriormente a seguito di quello che viene ritenuto da Uneba Calabria , Anaste Calabria, e Aris Calabria “un immotivato atteggiamento da parte dei Commissari del Piano di rientro, i quali ancora oggi manifestano la volonta’ di poter definire ‘bonariamente’ questa vertenza, ma al contempo avanzano proposte inaccettabili e lesive dei diritti degli erogatori”. Questa “chiusura bonaria” contrasta, infatti, con gli stessi atti fin qui posti in essere, tant’e’ che l’avvocato che tutela le Associazioni, Francesco Rotundo, ha reso noto di aver ricevuto la notifica del reclamo proposto dai Commissari e presentato al Tar di Catanzaro avverso il decreto di determinazione di detto tariffario prodotto e pubblicato di fatto sul Burc n. 75 del 9.11.2015, e quindi reso esecutivo dal Commissario ad acta nominato dai giudici amministrativi lo scorso novembre. Il comportamento dei Commissari – spiegano Uneba, Anaste, e Aris – e’ inaccettabile e tanto piu’ incomprensibile considerato il fatto che nel mese di giugno 2015, dunque prima della pubblicazione del Tariffario da parte del Commissario ad acta nominato dai giudici amministrativi, dinanzi al prefetto di Catanzaro gli stessi Commissari avevano presentato proposta di ‘chiusura bonaria”.