Lamezia: “Giovanni Paolo II” in prognosi riservata

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Lamezia Terme – Il “Giovanni Paolo II” presto diventera’ un ospedale di quartiere. Uno scenario clinico che è stato prospettato nel corso di una conferenza stampa, da diversi componenti del comitato cittadino Salviamo la sanità lametina, Cittadinanza Attiva e Tribunale dei diritti dle malato. Ma come si può salvare la sanità lametina? Un interrogativo che da tempo in molti stanno ponendo all’attenzione della classe politica ai vari livelli, ma soprattutto al commissario Scura, l’uomo che ha in mente di rendere periferico lospedale “Giovanni Paolo II” assegnando solo 84 posti letto, destinando invece alla strutture sanitarie di Catanzaro, tra pubblico e privato, circa 900 posti letto con un volume di affari pari a otre 400 milioni di euro l’anno. Ma c’è di più. L’ospedale “Giovanni Paolo II” presto potrebbe perdere un altro reparto: quello della neonatologia. Infatti, è al vaglio un decreto che prevede la chiusura di questa struttura sanitaria, penalizzando così per conf-ospedale-comitato1l’ennesima volta la sanità lametina, facendola così divenire una “struttura perifica”, con l’obiettivo di chiuderla definitivamente, finendo così per privilegiare la città capoluogo di regione facendola divenire, oltre che cittadella regionale anche cittadella della salute. E tutto questo a danno di una popolazione come quella lametina, che conta circa 150mila abitanti. Una diagnosi, quella prospettata, che indurrà certamente i sanitari a predisporre per il “Giovanni Paolo II” un ricovero d’urgenza, nella speranza che possa trovare un posto letto, nonostante la previsione della riduzione dei posti letto, in un reparto nella struttura sanitaria lametina. Al momento la prognosi e’ riservata, i medici non si sono espressi sulle condizioni di salute, ma resta un dato evidente: l’ospedale cittadino ha bisogno di una forte rianimazione, che deve venire soprattutto da un forte impegno politico da parte dei nostri parlamentari, di cui è stata denunciata l’assenza. Tra gli ospiti della conferenza stampa l’onorevole Sebastiano Barbanti che ha conf-ospedale-barbantiaccolto l’invito degli organizzatori dellincontro, per il quale “l’ospedale di Lamezia non può subire un processo di lento smantellamento. È un’offesa – ha commentato a Lameziaoggi – alle tante professionalità che vi lavorano, ai cittadini dell’hinterland che vi ricorrono ed anche alle casse dello Stato che molto vi ha investito. È quindi opportuno che, nell’ottica di un rapporto di sana collaborazione, il Giovanni Paolo II rientri nella pianificazione sanitaria provinciale a tutti gli effetti prevedendo una fusione a tre con il Mater Domini ed il Pugliese-Ciaccio”. Questa è l’idea che Barbanti da mesi sta cercando di portare all’attenzione dei tavoli romani. “Nulla sarà tolto – commenta il parlamentare – a conf-ospedale-comitato2Catanzaro nè a Lamezia Terme, ma molto sarà dato in termini di servizio ai cittadini”. Ed è proprio in ossequio a questo spirito di servizio verso il cittadino che l’onorevole  Barbanti ha agito ed agirà, cosi come dovrebbe agire tutta la politica. “Lamezia ha dato tanto alla politica, ora è il tempo – ha commentato ancora Barbanti – che la politica restituisca qualcosa al territorio”. Tra presenti alla conferenza stampa che hanno preso la parola, Nicolino Panedigrano, Teresa Caruso, Concetta Perri, Riaccado Viola, Felice Lentidoro, Francesco Grandinetti e Sebastiano Sofi che hanno spiegato la loro idea per salvare l’ospedale cittadino? Assenti non giustificati Tonino Scalzo, Doris Lo Moro, Pino Galati, Domenico Tallini ed Enzo Ciconte.