Sanità Lamezia: De Biase(Cac), Scura-Urbani smantellano unità operative

debiase-261115Lamezia Terme – “Dopo l’ultima “prepotenza” del respingimento con prescrizione dell’atto aziendale della nostra ASP, perpetuato dal duo Scura-Urbani, con la messa in campo del decreto 64, emanato il 5 luglio 2016, e il disarmante silenzio del governo regionale, non si può rimanere inermi e in silenzio nel vedere smantellare le diverse Unità Operative Complesse a status di Strutture Semplici della struttura lametina”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale Salvatore De Biase Capo gruppo di Calabria al Centro, secondo il quale “Occorrono decisioni forti. Non si può – aggiunge – rimanere inermi e in silenzio, o magari perdere tempo per farci ricevere, una volta dal Presidente Oliverio, un’altra volta dal Commissario Scura e poi non avere risposte e conseguenze positive per la nostra martoriata sanità”. De Biase “alla luce di tutto ciò e per la storia sanitaria finora subita”, si domanda, “perché non raggiungere Roma e parlare direttamente con la Lorenzin, magari con una delegazione dei sindaci del comprensorio con a capo i due sindaci di Catanzaro e Lamezia?” Poi aggiunge: “perché non offrire al Ministro della salute le nostre ragioni attraverso una decisiva conferenza dei sindaci, con un documento appropriato??. Ed inoltre domanda “perché non mostrare alla stessa i motivi di una risoluzione che la obblighi ragionevolmente a stare dalla parte dei Calabresi e nello specifico dei Lametini?” De Biase pone ancora altre domande: “perchè non si osserva che finora sono stati operati tagli, che anziché migliorare la sanità, hanno provocato e provocano disservizi, sprechi, proteste ed emigrazione sanitaria?? Ma la Costituzione Italiana non obbliga tenere conto del diritto alla salute??”. Secondo il capo gruppo di Calabria al Centro “osservando gli ultimi atti, ovvero il decreto 64, emanato il 5 luglio 2016”, emerge che “Scura non ha tenuto conto delle richieste dei Sindaci del territorio, ne dei vari Direttori generali delle aziende, ne delle proteste dei cittadini, comitati ecc, e sicuramente non ha considerato la partecipatissima manifestazione del 19 marzo che ha visto scendere in piazza oltre 25000 cittadini del comprensorio lametino”. Per De Biase “la conseguenza è che la sanità a Lamezia, risulta sempre più marginale rispetto alla realtà storica, ovvero nel mentre prima dell’avvento Oliverio- Scura- Urbani, Lamezia godeva di 18 strutture complesse, con 281 posti letto, più 40 posti letto di riabilitazione previsti con il Centro Protesi Inail, oggi – conclude – è stravolta e ridimensionata”. Infine pone un interrogativo: “sarà la volta buona??”