Catanzaro – “Ho posto, e insisto, un problema di legittimita’ e di opportunita’ in una fase transitoria che trova fondamento nella legge di bilancio 2017, approvata definitivamente dal Senato della Repubblica l’11 dicembre 2016 e divenuta legge n.32 del 21 dicembre 2016. Il voto, poi, unanime del Consiglio regionale testimonia una preoccupazione fondata e universalmente condivisa, cosa ne’ rituale e ne’ scontata, che certifica le gravi lacerazioni e le tensioni prodotte dall’agire del commissariato. Il rivolgersi al Consiglio regionale, dal piedistallo, rifugiandosi nelle azioni giurisdizionali, denota una scarsa cultura istituzionale. Si tenta, inoltre, maldestramente di contrapporre interessi e bisogni diversi”. Comincia cosi’ la replica del presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, al commissario per il piano di rientro del debito sanitario. “Ma andiamo ai fatti – scrive il governatore – l’approvazione definitiva al Senato della legge di bilancio 2017, avvenuta l’11 dicembre 2016, che al comma 395 rimuove l’incompatibilita’ tra le funzioni di Presidente della Regione e quella di Commissario ad acta, avrebbe dovuto consigliare ad un rappresentante dello Stato di astenersi dall’assumere scelte strategiche con ricadute negli anni avvenire. La struttura che lei presiede, invece di fare cio’, come ovvia conseguenza istituzionale ha, e lo risottolineo, in modo assai sospettoso, accelerato provvedimenti in maniera unilaterale, senza la dovuta istruttoria e senza la convalida amministrativa e di legittimita’, sia da parte dei settori che da parte della Direzione generale del dipartimento regionale. Procedimento inusuale che di fatto priva i provvedimenti della necessaria istruttoria e della garanzia procedimentale e quindi di legittimita’. Tale comportamento e’ uno sfregio alla volonta’ espressa dal Parlamento, un comportamento che un rappresentante dello Stato non puo’ consentirsi”.
“Ma andiamo anche al merito dei provvedimenti – prosegue Oliverio – si approva un Piano delle assunzioni a tempo indeterminato (le proroghe non sono state oggetto di osservazioni, ma sono da considerare un fatto scontato e dovuto), su 616 unita’ si prevedono solo 16 dirigenti medici, di cui 4 per la cardiochirurgia di Reggio Calabria, mentre per gli hub di RC, CZ e CS si prevedono solo 6 dirigenti medici e, ancora, per l’ASP di CS, la piu’ grande della Calabria, non si prevede l’assunzione di nessun dirigente medico. Dopo 6 anni di commissariamento ogni giorno registriamo i primi posti in tutti gli indicatori negativi. La nostra azione e’ mossa esclusivamente da una quotidiana preoccupazione tesa a migliorare l’offerta sanitaria nella nostra regione. Altroche’ bramosia di occupazione del potere. Ma di quali nuovi servizi si parla? Con questo Piano, a breve, chiuderanno altri servizi, altroche’ attivarne di nuovi! La programmazione non puo’ essere fatta a spezzoni; ha bisogno di un quadro organico per poter decidere priorita’ e strategie. Lei ha deciso, impropriamente, di partire dalla coda, noi vogliamo partire dalla testa, cio’ anche alla luce del fatto che non tutti i fabbisogni di personale possono essere soddisfatti per le note vicende di compatibilita’ economiche, quindi, e’ oltremodo necessario una visione di insieme. E’ tanto vero che solo dopo le mie esternazioni si e’ accorto della necessita’ di censire il fabbisogno dei dirigenti medici. Quanto poi ai budget assegnati agli erogatori privati accreditati si prevede un aumento di spesa senza indicare la fonte del finanziamento aggiuntivo. Inoltre, gia’ nel decreto sulla assegnazione dei budget per l’anno 2016 si era stabilito di affidare alle Aziende Sanitarie la definizione dei budget per i singoli erogatori. Per amor di Patria, non faccia riferimento all’ emigrazione sanitaria passiva che ha raggiunto, sotto la Sua gestione, il tetto massimo nella storia della sanita’ calabrese, oltre ad essere proporzionalmente la piu’ alta di Italia. Quanto ai tempi di emanazione dei provvedimenti, sempre per quanto riguarda i budget, solo nel 2015, tra atti primari e integrazioni, sono stati assunti ben 9 decreti; persino il 31/12/2015 e’ stato emanato un decreto di assegnazione riferito all’anno ormai concluso. Di quale rivoluzione parla? E poi, infine, e’ assai singolare che lei inciti a contenziosi giurisdizionali. Non Le e’ bastata la mole dei contenziosi rimediati in questi anni sia da parte degli erogatori privati accreditati che da parte di tante istituzioni pubbliche? Le rinnovo l’invito a sospendere provvedimenti – conclude il presidente – che nei fatti sono pasticciati e dannosi ed a non assumerne ulteriori”.