Sanita’: Nesci a Irto, Consiglio esamini ddl iniziativa popolare

Nesci-consiglio-viboReggio Calabria – La deputata del M5s Dalila Nesci ha scritto una lettera al presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, chiedendogli di adoperarsi affinche’ sia esaminata dall’assemblea la proposta di legge di iniziativa popolare relativa al “Riassetto istituzionale del Servizio Sanitario Regionale” di cui la stessa parlamentare riassume le finalita’: dai risparmi netti alla migliore gestione del personale e delle procedure burocratiche. “E’ dunque – ha precisato la parlamentare – un’occasione per i cittadini e per l’Assemblea consiliare della Regione Calabria. Sappiamo bene che l’attuale fase di rientro dal disavanzo sanitario e’ stata non di rado caratterizzata da iniziative d’imperio della struttura commissariale, che, come nel caso dell’integrazione tra l’ospedale Pugliese-Ciaccio e il policlinico universitario Mater Domini, ha provato a scavalcare le prerogative dei rappresentanti democraticamente eletti. Cio’ in nome di un decisionismo spinto. Da deputato della Repubblica – ha proseguito Nesci – ho insistito lungamente sui minori trasferimenti del fondo sanitario alla Calabria, che dal ’99 ad oggi ha comunque speso almeno un miliardo e 700milioni di euro, mai (piu’) avuti, per garantire le cure necessarie ai malati cronici. Ho sottolineato, anche con appositi atti parlamentari, l’esigenza di rinegoziare nel merito i rapporti dare/avere tra Stato e Regione e di rivedere, con un bilanciamento rapportato ai bisogni effettivi delle singole aree del Paese, i criteri di ripartizione del Fondo sanitario.”In breve – ha spiegato la parlamentare – la Calabria aveva, e ha, un credito delle predette proporzioni verso lo Stato, che invece ci ha saputo imporre una copertura d’urgenza del debito sanitario stimato in 2,2 miliardi, con tutti i sacrifici, le privazioni e le anomalie che sappiamo”. Crediamo – ha scritto Nesci a Irto – che il testo di legge consegnato al Consiglio regionale possa essere l’inizio di una riappropriazione degli spazi e delle prerogative della politica. Pensiamo che sia integrabile e migliorabile, se discusso in un’ottica che miri, come auspichiamo, al bene comune, interesse superiore e obiettivo che trascende la nostra parentesi politica di eletti”.