Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Paola Turtoro, Portavoce Regionale Azione Identitaria Calabria:
“Continua ad allungarsi l’elenco dei decessi dovuti all’inefficienza del settore sanitario in Calabria ed è recente lo sconvolgente caso di un noto professionista di Lamezia Terme che, colpito da meningococco, ha dovuto prima aspettare i tempi burocratici e tecnici per conoscere la diagnosi e poi aspettare la risposta per il ricovero terapico che probabilmente è arrivata intempestivamente per scongiurare il tragico epilogo.
Un’altra vittima, dunque, di un sistema di risanamento della Sanità che continua a palesare la sua inadeguatezza e subumanità.
Il presuntuoso e disastroso commissariamento sanitario della nostra regione, che ha voluto tra i tanti anche il depotenziamento di una struttura ospedaliera come quella di Lamezia Terme, che vanta un bacino di utenza di quasi 150.000 unità, chiudendone di recente il reparto di malattie infettive dopo aver ridotto al minimo il laboratorio di analisi dello stesso presidio, si dimostra per l’ennesima volta deleterio per la comunità.
Siamo del parere che il commissario ad acta Massimo Scura e lo stesso governatore Mario Oliverio debbano rispondere in toto dei danni che i loro giochi di potere e politici stanno continuamente provocando agli ammalati calabresi e non accetteremo ulteriormente la loro indifferenza che sa di egoistica superficialità.
E’ giunta l’ora, prima che sia troppo tardi, di pretendere soluzioni che non siano intrise di bugie né di giustificazioni da burocrati incalliti e vogliamo risposte a domande che poniamo da tempo ma che vengono debitamente ignorate.
Comitati ed associazioni che dibattono il diritto alla salute si coalizzassero con chi, come noi, non accetta né rinvii né evasive promesse che tanto sanno di politichese e si compattassero per pretendere l’annullamento del commissariamento e la rimozione del commissario stesso.
Noi di Azione Identitaria siamo pronti a sostenere chiunque sia disposto a presidiare l’ufficio del Dr. Scura e a non demordere fino all’ottenimento di un suo impegno concreto, auspicabilmente le sue dimissioni dopo l’ammissione di reità per queste morti di Stato!”