Sanita’: Nicolo’,Oliverio chiarisca mancata pubblicazione decreto

alessandro-nicolo-600x400Reggio Calabria – Chiede conto “della mancata pubblicazione del Dca n 50/17, il decreto che autorizza le legittime aspettative di assunzione, stabilita’ e di mobilita’ di 600 figure professionali sanitarie precarie calabresi”, cun un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’ che punta l’indice “sul ‘caso’ emerso negli ultimi giorni – spiega l’esponente politico – per sapere perche’, a tutt’oggi, nonostante siano decorse piu’ di due settimane dalla sua emanazione, non si e’ proceduto alla pubblicazione di tale decreto. Non c’e’ in ballo una polemica politica, una schermaglia – rimarca Nicolo’ – ma questioni essenziali, di prospettive di lavoro e di vita che riguardano un decreto del Commissario ad acta della Sanita’ per il rientro, che autorizza le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria ad assumere a tempo indeterminato, attraverso le procedure previste dalla legge, ben 600 diverse figure professionali precarie tra medici, infermieri e tecnici. E, ovviamente, questa vicenda sulla quale chiediamo estrema chiarezza – aggiunge il capogruppo di Forza Italia – riguarda in prima persona tuti i cittadini calabresi, perche’ le assunzioni di personale in esso autorizzate sono indispensabili sia per l’erogazione ai cittadini dei servizi ospedalieri esistenti, sia per l’attivazione di nuovi servizi previsti dal Dca 64/2016 per migliorare l’offerta e i livelli essenziali di assistenza. Vogliamo sapere dal presidente Oliverio – conclude Nicolo’ – quali sono le cause ostative alla pubblicazione del decreto e vogliamo conoscere quali siano i rimedi prontamente esperibili per non vanificare le legittime aspettative di assunzione, stabilita’, mobilita’ di 600 figure professionali sanitarie precarie. Si tratta, ribadiamo, di un ‘caso-limite’, – conclude – che si ripercuote negativamente sul servizio sanitario determinando disagi notevoli, e potrebbe generare danni ulteriori a causa di possibili disfunzioni e/o interruzione di pubblici servizi e di confusione tra i dg/commissari delle aziende”.