Cisl e Uil invitano il neo commissario Fico a dare risposte sulla sanità lametina

Lamezia Terme – Salvatore Arcieri, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (Cisl) e Salvatore De Biase, Unione Italiana del Lavoro (Uil), richiamano i vertici dell’Asp di Catanzaro alla riapertura della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e tutti i numerosi reparti e servizi sanitari ingiustamente chiusi. Di seguito riportiamo integralmente la nota trasmessa ai vertici dell’ASP di Catanzaro:

“Preso atto di quanto apparso sulla stampa evidenziato dalla Codacons in data 2.2.2019, che richiama la revoca della delibera n°24 del 9.1.19, che di fatto è ancorata alle precedenti delibere n° 334 del 13.4.18 1063 del 3.10.18, riguardanti gli obiettivi di piano, che tanto hanno allarmato la Codacos e sia il “Direttore Giuseppe Giuliano, che evidentemente, ravvisandone i buoni motivi, ha di fatto proposto con nota prot. 7479 del 19.1.19, la revoca della delibera da egli firmata su proposta degli uffici competenti.

Certamente, vista l’importanza che il Ministero riserva agli obiettivi di Piano, per garantire i LEA, con l’utilizzo di risorse aggiuntive, nel leggere le varie delibere, rileviamo solo un mero prospetto economico, da qui una maggiore attenzione, al fine di capire se e in che modo, sono stati raggiunti gli obiettivi LEA.

Intanto non possiamo che augurare un buon lavoro al neo Commissario Dr Giuseppe Fico, che sicuramente presterà maggiore attenzione all’organizzazione complessiva, a partire dall’utilizzo delle risorse economiche.

Comunque vada non possiamo esimerci dal non evidenziale ad Egli, la difficoltà in cui è costretto ad operare l’intero comparto sanitario e non solo, dove evidenzia una gestione sicuramente non utile all’erogazione prestazionale, sia in ambito sanitario, sia amministrativo, tecnico ecc;

Per tal motivo, le OO.SS. intendono richiamare in termini specifici, come alcuni reparti ospedalieri sono sguarniti di personale, come ad esempio, storicamente per Lamezia-Soverato-Soveria, e i pochi operatori sanitari spesso sono costretti a turni massacranti, pur di garantire l’assistenza.

In spregio però, a tutte le buone pratiche organizzative, il personale sanitario ed amministrativo, sempre più, viene distribuito nei vari stabili, (spesso in fitto), della provincia di CZ, in sfregio alla reale esigenza di servizi primari.

Nel contesto, si segnala inoltre, il quasi libero arbitrio di alcuni dirigenti, i quali distolgono personale dalla propria mansione, per adibirlo ad altre funzioni, da qui la domanda: un OSS può essere adibito a tecnico informatico? All’occorrenza, sempre un OSS, può risultare un accompagnatore autista di qualche Dirigente ?? O nel caso estremo, qualificati infermieri, possono essere adibiti a necrofori ??

Ecco il perché dell’accorato appello al neo Commissario Fico, al quale ci rivolgiamo per una complessiva e misurata risposta, al fine di riequilibrare la stranezza che oramai prende sempre più piede, quella cioè di vedere
la struttura sanitaria maggioritaria, come quella di Lamezia, spogliata continuamente delle proprie prerogative, come per esempio: a Lamezia la TIN chiusa e contestualmente la nostra azienda fa un protocollo d’intesa con il Pugliese, per trasferire prematuri da CZ a Lamezia, così come apparso sulla stampa.

Sicuramente, nessuna responsabilità viene naturalmente addebitata al Neo Commissario, al quale però chiediamo una precisa informativa circa il numero di personale assunto a partire dal 1 Gennaio 2017, con la specifica qualifica, la collocazione, e la forma e l’istituto che ne motiva l’assunzione.

In linea con le discrasie da correggere, vi è ancora il disposto trasferimento di tutto l’archivio storico dello stabile amministrativo lametino, in locali ubicati, si pensi un po’, a VALLEFIORITA, quando, sia in ospedale, che presso le strutture amministrative, vi sono spazi enormi dove operare con equilibrio e vicinanza.

Pertanto, nella certezza che l’attuale commissario non farà mancare un pronta ed urgente risposta, affermando così il principio del cambio di tendenza, restiamo fiduciosi di ricevere ogni risposta alle richieste formulate. In caso contrario le OO.SS. si troveranno costretti a prendere tutte le iniziative del caso, senza escludere la proclamazione dello stato di agitazione di tutti i lavoratori, nonché un dettagliato esposto alle autorità competenti.”

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