Catanzaro – Anche la seconda amichevole Under 15 Italia – Belgio al Centro di Formazione Federale di Catanzaro ha avuto una sua degna cornice con la manifestazione “Mettiamo le ali ai nostri sogni”, che ha visto come protagonisti il mondo della scuola e quello del calcio. “Lo sport, e, nel nostro caso, il calcio, che è lo sport più diffuso in Italia, è la terza agenzia educativa che, attraverso dirigenti federali e sportivi consci di tale responsabilità, si impegna affinché i giovani abbiano un futuro migliore possibile”, ha affermato il presidente del Comitato Regionale Calabria F.I.G.C. L.N.D. Saverio Mirarchi, che, con piacere e senso di responsabilità, appunto, ha deciso di firmare il protocollo d’intesa con il Comitato Unicef Catanzaro e l’Ufficio Scolastico Regionale Calabria, per la salvaguardia dei diritti dell’infanzia e degli adolescenti.
Dunque, una sinergia formalizzata con l’Onlus sempre in prima linea quando c’è da combattere per i diritti dei più piccoli, e con la Scuola, la seconda agenzia educativa – la prima rimane sempre la famiglia – che non disdegna di andare a braccetto con il gioco calcio, ben sapendo che questo rappresenta un veicolo di formazione e crescita non solo sportiva ma anche umana. A ribadirlo è stata proprio la giornalista Rai, Emanuela Gemelli, moderatrice della manifestazione. Poi, nell’intervento di benvenuto alle autorità civili e militari, ai rappresentanti del mondo calcistico e della scuola e ai tanti studenti presenti in sala, il presidente del Comitato Unicef Catanzaro, Annamaria Fonti Iembo, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra istituzioni ed enti per fare fronte ai bisogni dell’infanzia e degli adolescenti. “I ragazzi sono soggetti di diritto e devono essere messi in condizioni di esprimere il loro entusiasmo, le loro passioni, la loro creatività. Occorre mettere le ali ai loro sogni. Le ali sono la cultura, l’istruzione, il rispetto per la vita, la solidarietà, la pace, valori e strumenti indispensabili per realizzare i sogni di tutti”, ha affermato la Iembo.
Tutti gli studenti presenti sono stati invitati al rispetto delle regole e degli altri – su cui, peraltro, si fonda il calcio – dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Calabria, Diego Bouchè, che ha condiviso con entusiasmo l’idea di sottoscrivere un accordo con il mondo calcistico, rappresentato in questo caso dal C.R. Calabria. Che il calcio sia purtroppo, a volte, occasione di episodi di violenza, ci ha pensato a rammentarlo, prima ancora di Bouchè, il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, che ha esortato i giovani a diventare protagonisti di processi di pacificazioni nelle classi e tra le tifoserie. “Lo sport deve essere non un momento di scontro, ma di conciliazione fra mondi che spesso sono contrapposti”, ha detto il prefetto. A tal proposito, Mirarchi – di seguito confortato dalle parole del presidente della L.N.D., Felice Belloli, che, alla sua prima visita in Calabria, non ha voluto mancare alla manifestazione e alla seconda amichevole della Nazionale Under 15 disputata subito dopo – ha tenuto a precisare che il calcio non è solo violenza. Anzi. “Noi rappresentiamo il calcio di base, il calcio giovanile e dilettantistico, quello più semplice, piacevole, che è sano divertimento. Contiamo in Calabria trenta mila tesserati, e le società e i dirigenti che le rappresentano consentono a tanti giovani di coltivare una passione e di divertirsi sul campo di calcio; tanti giovani – ha aggiunto il presidente del CR Calabria L.N.D. – che, grazie al calcio, si allontanano dalla strada e dai pericoli ad essa connessi. Noi ringraziamo la questura e il prefetto che ci consentono di giocare in sicurezza, scusandoci, al contempo, per i momenti di tensione che a volte si creano in campo, anche durante le partite delle nostre categorie. Continuiamo ad impegnarci, affinché determinati episodi diventino sempre più sporadici”. Poi, rivolgendosi ai giovani studenti, fra i quali tanti appartenenti a società calcistiche, Mirarchi ha affermato: “Il calcio deve appartenere a voi ragazzi”. E ha proseguito ringraziando l’Unicef, perché, in questa giornata, ha dato la possibilità di conoscere il Rapporto Internazionale sulla condizione dell’infanzia nel mondo, “Ri-immaginare il futuro – innovazione per ogni bambino”, a cura della classe terza G del Liceo classico “Galluppi” di Catanzaro, presentato in sintesi e commentato da Pietro Fantozzi, direttore del dipartimento scienze economiche e sociali dell’Università Arcavacata di Rende. “Per impegnare i ragazzi abbiamo realizzato una struttura dedicata allo sport con un campo di calcio di assoluto valore tecnico, ma pure culturale, tanto che sono state eliminate anche le barriere tra pubblico e giocatori; un impiego dunque prima di tutto culturale per la crescita di questa terra”, ha concluso il presidente Mirarchi.
Ne deriva che il calcio si veste di un ruolo sociale non indifferente, che trova conferma nella firma dell’intesa a favore dei minori. A seguire gli esempi positivi, come anche quelli dati dal calcio che si fa promotore di tanti valori, gli studenti sono stati incitati dal giornalista Valerio Caparelli. Lo stesso ha cercato di parlare al cuore dei ragazzi e ha affermato: “Chiedo agli adulti di essere esempio per i giovani e voi giovani chiedete agli adulti di rispettare i vostri sogni”.
Dai banchi di scuola agli spalti del Centro Federale di Formazione. Gli studenti, dopo la conferenza, si sono catapultati a fare il tifo per gli azzurrini. Un’occasione immediata per dimostrare che il calcio è divertimento, socializzazione e condivisione di una passione.