Crotone – Rischia di slittare ancora il termine dei lavori di adeguamento dello stadio “Ezio Scida” di Crotone. La squadra di calcio calabrese, neo promossa in A, ha giocato in a Pescara la sua prima gara in casa, con la speranza di poter giocare la prossima in citta’. Ma, secondo quanto rende noto oggi il Comune, giungono inattese una serie di prescrizioni da parte del Coni relative al progetto di adeguamento dell’impianto. “Integrazioni progettuali – si legge in una nota dell’amministrazione comunale – che, nell’attuale contesto, costringono a un nuovo rinvio della prima partita in casa. Nella giornata di mercoledi’ il Coni, in sede di valutazione del progetto dell’impianto, ha rilevato problematiche tecniche che di fatto porteranno a un rallentamento dei lavori che procedevano nel rispetto dei tempi programmati da comune e societa’. Una nuova e inattesa doccia fredda – lamenta il Comune – in considerazione del fatto che alcune di tali prescrizioni insistono su parti dell’impianto non solo non rientranti nel progetto di ampliamento in atto, come ad esempio il settore della tribuna scoperta o le aree esterne alla curva nord, ma gia’ regolarmente utilizzate nelle precedenti stagioni sportive. Consapevoli per il grande disagio subito da tutti i tifosi e cittadini di Crotone per questo nuovo rinvio, preso atto di tutte le nuove disposizioni Coni, Societa’ e Comune – si legge nel comunicato stampa – sono gia’ in campo per rispondere in modo tempestivo e fattivo a tali richieste: in tal senso e’ prevista nel pomeriggio una riunione tecnica congiunta. L’obiettivo e’ quello di mantenere elevato il ritmo dei lavori, cosi’ come si sta gia’ facendo, per consegnare l’impianto alla citta’ nel piu’ breve tempo possibile”. Sui lavori pesa anche l’incognita rappresentata dal parere della soprintendenzaa i beni archeologici, essendo l’area su cui sorge lo stadio vincolata per la presenza dei resti dell’antica agora’ crotoniate. Il 12 settembre, alle ore 10, nella sala Giunta, si terra’ sulla vicenda una conferenza stampa del l sindaco Ugo Pugliese.
La societa’ calabrese fa sapere che, le prescrizioni arrivate da parte del Coni “nell’attuale contesto, costringono a un nuovo rinvio della prima partita in casa. Nella giornata di mercoledi’ il Coni, in sede di valutazione del progetto dell’impianto, ha rilevato problematiche tecniche che di fatto porteranno a un rallentamento dei lavori che procedevano nel rispetto dei tempi programmati da Comune e societa’. Preso atto di tutte le nuove disposizioni Coni, societa’ e Comune sono gia’ in campo per rispondere in modo tempestivo e fattivo a tali richieste: in tal senso e’ prevista nel pomeriggio una riunione tecnica congiunta. L’obiettivo – fa sapere ancora il Crotone – e’ quello di mantenere elevato il ritmo dei lavori, cosi’ come si sta gia’ facendo, per consegnare l’impianto alla citta’ nel piu’ breve tempo possibile”. A questo punto la partita col Palermo del 18 settembre dovrebbe giocarsi a Pescara, come gia’ accaduto per la gara col Genoa.
Calcio: Crotone, uno stadio chiamato desiderio
E’ ormai ufficiale: anche per la seconda partita casalinga il Crotone, neo promosso in serie A, dovra’ chiedere ospitalita’ a Pescara e dopo aver rinunciato a debuttare nella massima serie fra i suoi beniamini, che da sempre agognavano questo storico traguardo, disputando la gara del 28 agosto scorso contro il Genoa nello stadio abrruzzese dovranno ora farvi necessariamente ritorno anche per il match contro il Palermo del 18 settembre. Entro quella data i lavori di ampliamento dello storico quanto vetusto stadio Ezio Scida non saranno ancora completati. Una storia tormentata quella dell’impianto che sorge nel centro della citta’ di Pitagora e che sotto tribune, gradinate e spogliatoi nasconde proprio le antiche testimonianze dell’eta’ magno-greca. Frettolosamente coperte gia’ sedici ani fa, quando i rossoblu’ conquistarono la prima promozione in serie B e si pose il problema di adeguare lo Scida alle prescrizioni imposte per poter disputare la serie cadetta, a cominciare dalla capienza che doveva essere aumentata. In quella occasione fu realizzata la curva nord per decisione dell’amministrazione comunale allore presieduta dal sindaco Pasquale Senatore con una colata di cemento poggiata sui reperti archeologici che suscito’ le prime, inevitabili polemiche. Le stesse riesplose in questi gioni con i nuovi lavori di adeguamento per portare l’impianto dagli attuali 9.500 posti a sedicimila previo ampliamento della curva sud e della tribuna coperta, realizzazione di sala stampa e spogliatoi. Lavori sui quali la Soprintendenza archeologica della Calabria ha dapprima apposto il veto per fare tuttavia marcia indietro allorquando il dirigente e’ stato sostituito da uno nuovo. Lavori, ai quali si deve aggiungere il potenziamento dell’illuminazione e dei tornelli, che sono iniziati solo nei primi giorni di agosto dopo che per alcuni mesi il Comune, dove nel frattempo e’ arrivato il sindaco Ugo Pugliese subentrato a Peppino Vallone, e la societa’ calcistica presieduta da Raffaele Vrenna avevano valutato la possibilita’ di lasciare invariato l’impianto usufruendo del cosiddetto lodo Trevisi che consente alle societa’ neo promosse in serie di A di giocare per la prima stagione nello stesso stadio utilizzato per la serie minore. E questo proprio a causa dei tempi troppo stretti per completare i lavori in tempo utile per l’inizio del campionato.
Alla fine l’ha spuntata la societa’ rossoblu determinata ad ampliare la tribuna coperta portandola ad una capienza complessiva di seimila posti con le conseguenze che pero’ stanno provocando comprensibile malumore nella tifoseria crotonese: lo slittamento delle prime due gare casalinghe e forse anche della terza. Senza contare che tutte le opere in via di realizzazione – come ha prescritto espressamente la Soprintendenza archeologica regionale – dovranno essere smantellate fra tre anni. Fatale, pertanto, che sia tornata attuale l’ipotesi di realizzazioni di un nuovo stadio in una zona della citta’ non interessata da reperti archeologici e peraltro non adiacente ad un ospedale come lo Scida. Ipotesi ventilata gia’ nello scorso mese di gennaio allorquando la cavalcata dei rossoblu fece intravedere lo storico traguardo della promozione in serie A. Lo stesso presidente Raffaele Vrenna all’epoca dichiaro’ di avere un progetto gia’ pronto. Che oggi, a distanza di sette mesi, forse avrebbe visto la luce ma che stranamente e’ rimasro nel cassetto. Per i crotonesi, al momento, la serie A resta un sogno.