‘Ndrangheta: Bindi, norme piu’ flessibili, white list non bastano

Rosy Bindi

Rosy Bindi

Reggio Emilia – “Non dobbiamo mettere regole coattive a niente ma vista la capacita’ delle mafie di adattarsi ed essere flessibili, anche gli strumenti devono essere flessibili”: questa la nuova strategia a cui sta lavorando la Commissione parlamentare antimafia resa nota dal Presidente Rosy Bindi al termine delle audizioni a Reggio Emilia con forze dell’ordine e magistratura sugli sviluppi dell’inchiesta “Aemilia” contro la ‘Ndrangheta. “La commissione sta lavorando proprio con l’obiettivo di proporre modifiche alla legislazione “agli strumenti – ha detto ancora Bindi – che abbiamo in possesso ai quali va riconosciuto che hanno avuto anche una loro efficacia, ma che dopo alcuni anni di applicazioni mostrano i loro limiti”.
Le proposte di modifica non riguarda solo i beni confiscati, ha spiegato ancora Bindi, ma anche la legislazione in tema di appalti” ” Laddove una Prefettura ravvisa gli estremi – ha spiegato la Presidente della Commissione Antimafia – e’ meglio dare una interdittiva in piu’ che una interdittiva in meno, salvo poi la possibilita’ dell’imprenditore di ricorrere “. Rispondendo alla questione sulle interdittive sollevata dal senatore Ncd Carlo Giovanardi, Bindi ha aggiunto: ” Noi abbiamo gia’ dato una risposta , ci auguriamo che le Camere approvino la nostra proposta che e’ quella di prevedere un’istituto di amministrazione controllata: una impresa che risulta a rischio di ‘inquinamento’ , con una parte inquinata ma con l’imprenditore che ha bisogno di essere riscattato , puo’ essere accompagnata per una fase a fare pulizia al proprio interno, a tagliare i rami secchi e a far lavorare l’azienda D’altra parte lo stesso Cantone – ha detto ancora Bindi – ha applicato questo per l’Expo, non si sono interrotti i cantieri, si e’ sostituito l’amministratore e sono andati avanti. Penso che dobbiamo anche acquisire questa mentalita’, che e’ un po’ quella che mettere insieme legalita’ e sviluppo economico “. La commissione, nel corso dell’audizione, e’ entrata anche in dettagli piu’ specifici, ad esempio per escludere o meno un’eventuale coinvolgimento della Cooperazione. “Abbiamo posto un’ esplicita domanda alla procura – ha risposto Bindi – ci e’ stato detto che ad oggi non risultano essere coinvolte, non possiamo che rallegrarcene “. Tra gli strumenti di lotta alle mafie, ” forse anche le white list vanno riviste – ha aggiunto la presidente della Commissione . perche’ fanno le fotografie alla mafia, ma la mafia bisogna seguirla come una pellicola, come al cinema , forse ci vuole anche una sceneggiatura perche’ non stanno mai ferme “Questo strumento che ‘ stato importante forse non e’ sufficiente- ha spiegato – dobbiamo dotarci anche di strumenti di reciproca informazione dentro la PA, le forze dell’ordine , la politica molto piu’ efficaci ed efficienti di quelle che abbiamo adesso . Poi- ha concluso – bisogna avere soprattutto la possibilita’ di accedere ai cantieri, anche a quelle opere che vengono eseguite con denari privati, perche’ abbiamo visto che in questa regione si fanno affari soprattutto col denaro privato

‘Ndrangheta: Bindi, imprenditrice ma pronta a colpire,ha arsenali
“Abbiamo avuto delle conferme sulla presenza della criminalita’ organizzata in questa regione come in altre regioni del nord, di una ‘Ndragheta che in maniera particolare si e’ fatta imprenditrice che fa affari ma che non dismette i metodi violenti e che e’ anche pronta a tornare ad usarli. Ci hanno parato anche di arsenali di armi”. Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi al termine delle audizioni a Reggio Emilia con i rappresentati delle forze di polizia e della magistratura per fare il punto sugli sviluppi dell’inchiesta “Aemilia” della Dda di Bologna contro la ‘Ndragheta, che ha portato solo in regione a 117 ordinanze di custodia cautelare, mettendo in evidenza un forte intreccio di interessi all’interno della societa’ civile, con una penetrazione trasversale ai vari settori., dalla politica, all’imprenditoria, mostrando interesse ad affermarsi anche dal punto di vista dell’informazione. “Magari potrebbe spaventare meno una mafia che e’ imprenditrice – ha spiegato ancora Bindi – in realta’ dobbiamo temerla molto perche’ soprattutto in tempi di crisi e’ l’unica che fa soldi e che li ha, quindi ha capacita’ di ricattare e di corrompere, ma non dobbiamo mai dimenticare che le mafie sono nate e restano violente” “Non abbiamo mai messo la testa sotto la sabbia – ha spiegato ancora Bindi, riferendosi al lavoro della Commissione che nel settembre scorso aveva gia’ fatto visita a Bologna — per molti aspetti ancora piu’ inquietanti, ci e’ stato riferito che il quadro non e’ stato ancora completamente definito e che avra’ ancora ulteriori sviluppi”. L’allarme sulla potenziale capacita’ di colpire delle orgnizzzioni malavitose e’ stato rimarcato anche da senatore del Pd, Franco Mirabelli , uno dei membri della Commissione. “Una mafia imprenditrice puo’ creare meno allarmismo sociale – ha concluso – ma non deve essere sottavalutata , perche’ e’ in grado di sparare: se non lo fa e’ perche’ non ce n’e’ bisogno”.

Ndrangheta: procuratore Bologna, visita Commissione importante
“Certo che la visita della Commissione e’ importante: deve capire cosa e’ successo in questo territorio”: cosi’ il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso appena arrivato a Reggio Emilia per essere ascoltato dalla Commissione Parlamentare antimafia per riferire dell’inchiesta “Aemilia” contro l’Ndrangheta che ha portato di recente a 117 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Dda di Bologna nella sola regione Emilia Romagna; 160 i provvedimenti in tutta Italia con sviluppi che hanno coinvolto anche altre procure. A Reggio Emilia, per essere sentito dalla Commissione, anche il procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno, entrato senza rilasciare dichiarazioni.
La commissione, presieduta dall’onorevole Rosy Bindi, sentira’ in mattinata il Prefetto, il Questore, il comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza e il capo sezione della sezione operativa della Dia di Bologna. A seguire, saranno sentiti i due magistrati. La Commissione poi si spostera’ alla Prefettura di Modena, dove nel pomeriggio saranno invece sentiti il Prefetto di Modena, assieme ai componenti del Comitato per l’ordine pubblico, il coordinatore del Girer (il Comitato di sorveglianza sulla ricostruzione post – terremoto) e Cinzia Franchini, presidente nazionale trasportatori Fita-Cna. I lavori della commissione proseguiranno sempre a Modena nella giornata di domani con l’audizione dei dirigenti della struttura commissariale regionale per la ricostruzione post terremoto, per poi concludere con i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil, Confindustria, Ance, Confartigianato, Cna, Alleanza Cooperative italiane

‘Ndrangheta: Giovanardi, approfondire problema radicamento
“”Dopo gli ultimi avvenimenti, mi sembra una cosa doverosa approfondire collegialmente la situazione che si e’ creata”: cosi’ il parlamentare modenese Carlo Giovanardi a margine dell’audizione della Commissione parlamentare antimafia oggi e domani in visita tra Reggio Emilia e Modena per prendere atto della situazione emersa in seguito all’inchiesta della Dda di Bologna “Aemilia” contro l’Ndrangheta. ” Dopo aver letto le 1300 pagine dell’ordinanza – ha spiegato il senatore Giovanardi . mi sono reso conto che in effetti il problema e’ il radicamento . Giovanardi non conosce nessuna delle persone coinvolte – ha sottolineato ancora il parlamentare – ho visto che politici, a cominciare da Delrio a finire a consiglieri comunali, sindaco e assessori di Reggio Emilia, li conoscevano benissimo “.
Per Giovanardi, interpellato in merito al coinvolgimento dell’impresa modenese Bianchini Costruzioni impegnata nella ricostruzione post terremoto “bisogna trovare un equilibrio tra lotta alla criminalita’ organizzata – (‘sacrosanta e la benedico- ha detto il parlamentare – magari se intervenivano anche prima era meglio’ ) da un fenomeno diverso come quello che il Tar di Bologna ha riconosciuto , che se si applicano le interdittive in una certa maniera il risultato e’ distruggere le aziende del nostro territorio ” “Nella mia cultura – ha proseguito Giovanardi – si fanno i processi , si accertano le responsabilita’ dopodiche ‘ si arriva anche alle misure?. Vedo con dispiacere, ne parlavano oggi i giornali- ha proseguito riferendosi alla ditta di costruzioni modenese – che li’ piu’ di 200 persone perdono il posto di lavoro : c’era un concordato con tutti i creditori che stava andando avanti e che saltera’ per aria , con un disastro economico per la bassa modenese veramente grave ?”