Ostia: Gdf sequestra beni per 19 mln a clan Spada

Roma – Nuovo colpo al patrimonio del clan Spada di Ostia. I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno eseguito cinque decreti di sequestro di beni, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale della capitale, nei confronti di altrettanti esponenti di spicco del clan mafioso Spada per un valore complessivo pari a quasi 19 milioni di euro.
I dettagli dell’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina, saranno forniti nel corso della conferenza stampa organizzata presso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, in via dell’Olmata 45, alla presenza del procuratore aggiunto Michele Prestipino Giarritta.

Ostia: sequestrata palestra Spada, davanti fu aggredita troupe Rai
C’e’ anche la “Femus Boxe”, la palestra di Roberto Spada nei cui pressi venne aggredita una troupe Rai, tra i beni sequestrati oggi dalla Guardia di finanza al clan Spada per un valore complessivo di quasi 19 milioni di euro. Un vero e proprio “tesoro” che comprende 4 ditte individuali e 18 societa’ operanti, tra l’altro, nei settori dei giochi e scommesse (“core business del clan”, secondo gli investigatori), della ristorazione, del commercio, dell’edilizia e della vendita al dettaglio di carburanti (compreso il distributore in zona Idroscalo teatro nel 2016 del tentato omicidio di Carmine Spada); 6 associazioni sportive e culturali; quattro immobili tra Roma e Ardea, tra cui una villa in stile Liberty del valore di 800 mila euro del capoclan Carmine e un’altra da 450 mila euro di Ottavio Spada; 15 auto e una moto; rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni.

Ostia: Gdf, clan Spada ha inquinato economia legale
I vertici del clan Spada, oltre ad ostentare “un tenore di vita del tutto sproporzionato ai redditi dichiarati” (in piu’ di un caso pari a zero) “hanno inquinato l’economia legale ostiense”. E’ quanto sottolineano gli investigatori della Guardia di finanza impegnati nell’operazione “Apogeo” che ha portato al sequestro di beni per quasi 19 milioni di euro. In particolare, i profitti delle attivita’ criminali del clan sarebbero stati “reimpiegati attraverso la costituzione, tramite compiacenti prestanome, di una serie di imprese (bar, sale, slot, distributori di benzina, concessionarie auto) e associazioni sportive dilettantistiche utilizzate per la gestione di palestre e scuole di danza”.

Ostia: contributo a indagini su Spada da collaboratori giustizia
Gli accertamenti della Guardia di finanza sfociati nel sequestro di beni per quasi 19 milioni di euro al clan Spada si sono basati anche “sull’apporto dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia”. A confermarlo sono gli stessi investigatori, impegnati nella ricostruzione della “carriera criminale” di cinque elementi considerati ai vertici dell’organizzazione: il capo, Carmine Spada, alias “Romoletto”, 51 anni; Ottavio Spada, 55 anni; Armando Spada, 51 anni; Roberto Spada, 43 anni; Claudio Galatioto, 67 anni (incaricato della gestione di tutta una serie di attivita’ economiche intestate a prestanome incensurati). I beni sequestrati sono riconducibili a loro cinque sebbene in gran parte intestati ad altre 47 persone, familiari o terzi, “apparentemente estranee al contesto criminale”.
Secondo gli investigatori, l’associazione capeggiata da “Romoletto” ha affermato la propria egemonia territoriale nell’area del litorale romano all’indomani delle operazioni “Nuova Alba” e “Tramonto” che hanno smantellato il clan Fasciani, mantenendo pero’ “solide relazioni” con esponenti di spicco di quest’ultimo: gli alleati Spada, ad esempio, hanno destinato parte dei loro introiti al sostentamento del boss Carmine Fasciani, attualmente detenuto, e ci sono stati passaggi di beni da un gruppo all’altro.
Le indagini di oggi si sono avvalse anche dei risultati delle operazioni di polizia “Eclissi” e “Sub Urbe”, che avevano portato all’identificazione dei capi del clan Spada e alla scoperta dei loro settori di attivita’: pizzo, estorsione, usura, traffico di droga, fittizia intestazione di beni. Il tutto “con il sistematico esercizio dell’intimidazione”.

Ostia: Prestipino, sequestro beni toglie potere criminale a clan
Il sequestro dei beni illecitamente accumulati “significa privare le organizzazioni criminali di potere criminale e di capacita’ di attrazione sul territorio nei confronti di gente normale, di giovani senza lavoro, di persone in difficolta’, facilmente attratti da giri in cui i soldi circolano senza troppa fatica”. Lo ha sottolineato il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Roma, Michele Prestipino, parlando in conferenza stampa dei risultati dell’operazione “Apogeo” che ha portato al sequestro di beni per circa 19 milioni di euro riconducibili al clan Spada.
“Privare le organizzazioni di questi beni – ha ribadito Prestipino – e’ un obiettivo primario, strategico almeno quanto gli arresti: la disgregazione della struttura delle forze criminali e la sottrazione delle ricchezze illecitamente accumulate sono due cose che devono andare di pari passo. Anche il tipo di beni sequestrati oggi e’ importante: si tratta di aziende, quote societarie, immobili, bar e ristoranti, dimostrazione delle attivita’ che hanno segnato l’ascesa del clan a Ostia con investimenti in tutta una serie di settori legali”.