Perseo: Cortese protagonista del processo a carico di Bevilacqua

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-di Claudia Strangis
Lamezia Terme – E’ entrato nel vivo il processo a carico di Gianpaolo Bevilacqua, ex consigliere provinciale ed allora esponente politico del Pdl finito nell’inchiesta “Perseo”. Con l’audizione, come testimone, del proprietario del negozio di articoli sportivi Giovanni Cortese, secondo l’accusa fu vittima di una presunta estorsione, infatti, il processo entra nella fase delle valutazioni delle prove processuali. A citare come teste il Cortese sono stati i difensori di Bevilacqua gli avvocati Francesco Gambardella e Paolo Mascaro.
I due avvocati, infatti, dopo il rinvio a giudizio, hanno scelto per il loro assistito il rito del giudizio abbreviato condizionato all’escussione di un testimone, in questo caso, proprio il titolare del negozio che avrebbe accusato Bevilacqua dell’estorsione nei suoi confronti. Questa l’accusa, infatti, per cui è chiamato a giudizio l’ex politico anche se, durante l’udienza di stamane c’è stato un ribaltamento della situazione con un vero e proprio colpo di scena. Cortese, infatti, durante la sua deposizione davanti al collegio difensivo, presieduto dalla dottoressa Maria Teresa Carè, avrebbe riferito nel corso della sua deposizione
di non aver mai subito estorsione da parte di Gianpaolo Bevilacqua e a riprova di questa circostanza, lo stesso Cortese avrebbe fornito come prova documentale, uno scontrino che attesterebbe l’avvenuto pagamento della merce e che, quindi, negherebbe l’estorsione. Per accertare la veridicità di quanto affermato oggi in aula da Cortese la dottoressa Carè ha disposto una perizia calligrafica sullo scontrino affinché si possa stabilire esattamente il periodo di emissione. Saranno i periti nominati a determinare se effettivamente lo scontrino risalga al periodo in questione. Una circostanza che, nel caso in cui dovesse essere accertata, dimostrerebbe che Bevilacqua ha pagato le “famose tute” al negozio di articoli sportivi. Una tesi che farebbe cadere l’accusa per cui è chiamato a processo: proprio quella di estorsione con il concorso esterno in associazione mafiosa. Si saprà, comunque, tutto nella prossima udienza del 9 giugno, quando saranno nominati i periti.