Sanita’: Siclari (Fi), stop a commissariamento Calabria

Catanzaro  – “Chiedo al ministro Grillo di porre fine al commissariamento perche’ qualsiasi altra scelta sara’ inutile per l’assistenza sanitaria calabrese. Siamo stanchi di non sentirci cittadini italiani, il Sud e’ Italia e non si puo’ consentire che un bambino con una frattura scomposta venga stabilizzato, nell’unico ospedale disponibile, con un pezzo di cartone”. Lo dice il senatore Marco Siclari, capogruppo di Forza Italia in commissione igiene e sanita’, che, dopo aver appreso la vicenda dell’ospedale di Reggio Calabria, ha immediatamente posto i riflettori sulla vicenda parlandone in Senato di quanto sta accadendo e chiedendo un intervento immediato. Oltre alla mancata assistenza sanitaria, questione – spiega in una nota – che ormai conoscete tutti perche’ ne parlo dal 5 giugno e che spero sia arrivata a compimento considerando che per giovedi’ attendo comunicazioni dal ministro Grillo circa la fine da me richiesta, in tutti i miei interventi in Senato, del commissariamento della sanita’ calabrese che dura 11 anni, si assiste da qualche settimana ad episodi di gravissima portata sanitaria. I pazienti che arrivano al pronto soccorso di Reggio Calabria con fratture, lussazioni o distorsioni vengono stabilizzati con pezzi di cartone”.
Siclari aggiunge che “tutto questo succede di notte, quando il reparto di ortopedia e’ chiuso a causa di carenza di personale dovuta ad una programmazione avviata dal dg Frank Benedetto obbligato al rispetto del tetto di spesa imposto dal commissariamento e – ha continuato – come se si potesse programmare un incidente dalle 8 alle 20, come se la sera tutti noi diventassimo immuni alle malattie o non rischiamo incidenti. I pazienti vengono gestiti al pronto soccorso dove, infermieri e medici fanno il massimo ma non hanno gli strumenti idonei. A Reggio – denuncia – i pazienti vivono una doppia sofferenza, per la malattia e per l’ingiustizia sociale a cui sono sottoposti ogni qualvolta ci sia bisogno di ricorrere a cure mediche che non sono adeguate come nel resto del Paese”.