Lamezia Terme – “Non posso esimermi dall’ intervenire ancora una volta sulla vicenda del carcere cittadino”. Così si pronuncia l’avvocato Cesare Materasso, sulla chiusura definitiva della Casa Circondariale cittadina. “Un epilogo triste, questa volta non solo perché la Città perde un presidio Ministeriale importante sul territorio, ma anche perché nella parte finale del Decreto di
soppressione traspare anche il consenso del nostro Sindaco. In primo luogo, mi pare opportuno contestare che tutte le motivazione rese dal Ministero a sostegno dell’adozione del Decreto di chiusura del carcere, siano assolutamente discutibili e degne di censura. Traspare l’ennesimo accanimento “sperequativo”verso il territorio lametino, in quanto è impensabile che si possa decidere di chiudere un Istituto sol perché da questo si debba estrapolare tutto il personale per potenziarne un altro”. Perché, spiega “le unità non sono state attinte nella giusta misura da altre strutture, evitando la chiusura di Lamezia, che comunque un servizio lo dava? Altro dato da censurare – prosegue l’avv. Materasso- è quello che secondo il menzionato Decreto la struttura di Siano dista da Lamezia solo 30 Km. Assolutamente non vero, visto che la distanza è maggiore e questa inciderà non poco sui costi di trasferta, oltre che sulle funzionalità del nostro Tribunale che a questo punto si vede anch’egli “indebolito”. Registro a malincuore comunque l’ennesima beffa per la nostra Lamezia Terme, dapprima “illusa” con l’inaugurazione “in pompa magna” di uno sportello all’interno del carcere, a pochi giorni prima dal suo successivo svuotamento, e poi con promesse che l’Amministrazione Penitenziaria avrebbe comunque trasferito in Città la sede del provveditorato regionale. Lamezia, ancora una volta rimane senza nulla. L’Amministrazione penitenziaria lascia definitivamente il territorio comunale, con il bene placido del nostro Sindaco, solennizzato all’interno del decreto stesso. Assenso che è stato anche “poco rispettoso” di tutte le iniziative organizzate da Comitati, Camera Penale, Avvocatura, Sindacati, anche con approvazione di deliberati assunti unanimemente in
consigli comunali aperti. La morale “amara” che si registra in questa vicenda – conclude Materasso- è che la difesa del territorio, con persone qualificate, capaci e che abbiano
davvero a cuore la Città, non può più essere rimandata, occorre solennizzarla definitivamente ed “istituzionalizzarla” all’interno del nostro Ente Comunale. Infine, esprimo il mio “sdegno” personale e i complimenti a tutti quelli che anche questa volta
hanno permesso che un’Amministrazione importante come quella Penitenziaria, abbia formalizzato, dopo decenni, il suo addio definitivo da Lamezia Terme”.