Scopelliti: dal caso Fallara alla condanna

Reggio Calabria – La gestione dei conti dell’ente, le accuse al dispendioso “modello Reggio” e ad una dirigente del Comune morta suicida. Ha fatto registrare momenti drammatici il processo che ha portato oggi in carcere Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio ed ex governatore della Regione Calabria, che si e’ costituito in carcere dopo la condanna definitiva di ieri in Cassazione a 4 anni e 7 mesi di reclusione. Il procedimento e’ iniziato nel luglio del 2012 con il rinvio a giudizio dell’esponente politico e dei tre componenti del collegio dei revisori dei conti del Comune. Tutti erano accusati, a vario titolo, di falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio, nell’ambito dell’inchiesta per le autoliquidazioni, pari a circa 750 mila euro, che Orsola Fallara, l’ex dirigente dell’Ufficio finanze del Comune suicidatasi nel dicembre 2010, avrebbe fatto a compenso dell’incarico svolto in Commissione tributaria. Successivamente sarebbero emersi ulteriori ammanchi riconducibili, secondo le accuse, alla gestione di Scopelliti e che avrebbero portato l’ente sull’orlo del dissesto.
Il processo ha fatto luce sugli ammanchi nei bilanci del Comune di Reggio Calabria dal 2008 al 2010. In primo grado, nel marzo 2014, la condanna per Scopelliti a 6 anni per i reati di abuso d’ufficio e due imputazioni di falso in atto pubblico con interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre i tre membri del collegio dei revisori dei conti sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno. Scopelliti si dimise da governatore, prima che intervenissero gli effetti della legge Severino.
Poco prima di Natale, il 22 dicembre 2016, la Corte d’Appello ha ridotto a 5 anni la condanna di Scopelliti, sempre con interdizione perpetua dai pubblici uffici, e in 2 anni e 4 mesi per i tre membri del collegio dei revisori dei conti. La Cassazione, dichiarando prescritto il reato di abuso d’ufficio, ha infine ridotto da 5 anni a 4 anni e 7 mesi la condanna per Scopelliti, riducendo anche l’interdizione dai pubblici uffici a 5 anni, mentre ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei tre membri del collegio dei revisori dei conti. Essendo la condanna di Scopelliti superiore a 4 anni, non e’ scattata la sospensione ne’ l’ex governatore, fino a ieri sotto scorta, ha potuto usufruire di misure alternative alla detenzione. Stamani, accompagnato solo da un familiare, si e’ presentato al carcere di Arghilla’ di Reggio Calabria. Trascorsi almeno sette mesi in carcere, potra’ chiedere di usufruire della misura alternativa alla detenzione.