Lavoro: M5S, strumentalizzata protesta dipendenti Datel Crotone

Catanzaro  – “Oggi sul banco degli imputati a Crotone siede il decreto dignita’ cui viene attribuita la responsabilita’ della perdita del lavoro di circa 400 persone cui la Abramo Customer Care non rinnova o non rinnovera’ i contratti ed i cui vertici attribuiscono disinvoltamente le colpe al provvedimento legislativo varato nello scorso mese di luglio. Non ci meravigliamo affatto che la Societa’ Abramo si affranchi da ogni tipo di responsabilita’ in merito a tali decisioni, pur contestandone vivamente la fondatezza per le evidenti discrasie tra i proclami ed il concreto operare”. Lo scrivono le parlamentari del M5S Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, in merito alla vicenda dei lavoratri dell’azienda crotonese.
“Ma soprattutto – aggiungono – non ci meraviglia affatto, perche’ ormai di lapalissiana evidenza da molto tempo, la posizione di coloro che dovrebbero difendere gli interessi dei lavoratori. La posizione di coloro che dovrebbero essere al fianco dei lavoratori, di coloro che avrebbero dovuto esultare per un provvedimento che mirava e mira a dare dignita’ ai lavoratori stabilizzandoli in quanto evidente il loro necessario contributo lavorativo nell’azienda, ed invece si schierano a sostegno dell’azienda avallandone l’operato e, coniando il terrificante slogan “Meglio precari che disoccupati”, ne strumentalizzano la legittima protesta e ne aizzano le ire contro l’attuale Governo reo di avere fortemente voluto dare un forte impulso alla loro stabilizzazione anziche’ contro chi, dopo averli fatti lavorare per anni come precari, se ne libera disinvoltamente provvedendo a rimpiazzarli, mediante qualche escamotage, con risorse inquadrate in figure di natura diversa (ma che svolgeranno sempre lo stesso lavoro come dire cambia l’involucro, ma il contenuto del pacco e’ sempre lo stesso) mirando esclusivamente al proprio interesse e al proprio profitto”.

“Non ci meraviglia – continua la nota – la posizione della societa’ che, se pur disdicevole sotto ogni profilo, resta nel trend di una attivita’ svolta a fini di lucro e certo non di beneficenza. Ma, purtroppo, non ci meraviglia nemmeno la posizione dei rappresentanti sindacali che avrebbero dovuto insorgere contro questo sistema, sostenere la dignita’ dei lavoratori, combattere contro gli escamotages che li penalizzano e invece si scagliano, a prescindere, contro chi ha operato contro la precarieta’ ritenendosi evidentemente piu’ in sintonia con chi la precarieta’ ha sostenuto al punto di sacrificare giovani e meno giovani condannandoli ad un futuro incerto e senza speranze”. Le due parlamentari auspicano “il ritorno dello spirito e l’indipendenza che animo’ fenomeni come quelli di Solidarnosc”, ribadendo “solidarieta’ ai lavoratori che oggi protestano invitandoli ad una seria riflessione sulle reali responsabilita’ della loro attuale situazione e fin d’ora ci dichiariamo disponibili ad essere concretamente al loro fianco qualora vogliano intraprendere qualsiasi azione interlocutoria con l’Azienda, unica responsabile della situazione attuale, in tutte le sedi istituzionali competenti e presso il ministero del Lavoro”.