Prostituzione: “fenomeno dilagante”, ordinanza sindaco Cassano Ionio

Cassano Ionio (Cosenza)  – Il sindaco di Cassano Ionio, Gianni Papasso, scende in campo contro il fenomeno della prostituzione praticata soprattutto nella Piana di Sibari, lungo la SS 106 ricadente nel territorio comunale e di riflesso contro la criminalità organizzata che ne gestisce il traffico.
Papasso ha emanato un’ordinanza “per prevenire o eliminare – spiega una nota del Comune – i gravi pericoli e comportamenti che minacciano la sicurezza urbana, la circolazione stradale, l’igiene e l’incolumità pubblica, offendendo la pubblica decenza, ledendo i diritti di libertà, dignità ed integrità della persona”. Nell’atto diramato, il primo cittadino, fa riferimento “alle numerose segnalazioni pervenute da parte di cittadini, nonché dalla constatazione della Polizia Locale, che ha rappresentato una situazione di compromissione delle comuni regole di vita civile, tali da minare le condizioni di vivibilità e la coesione sociale, in considerazione del fenomeno della prostituzione lungo le strade nel territorio comunale e dell’offesa al senso di libertà che l’evidente condizione di sfruttamento delle citate persone, suscita presso chi assista”.
Il fenomeno della prostituzione, che, si evidenzia, non accenna a diminuire, nonostante i controlli delle forze dell’ordine, si manifesta, infatti, sulle strade esterne ai centri abitati del comune e in particolare lungo la SS 106 bis, spesso con atteggiamenti indecorosi e indecenti da parte delle persone che la praticano, tanto da offendere la pubblica sensibilità, generando episodi di tensione nella cittadinanza. Pertanto – si sottolinea – da parte del sindaco Papasso, si è ritenuto necessario adottare provvedimenti contro la prostituzione su strada che, per i comportamenti e le modalità con cui si manifesta, nonché per gli interessi criminali ad essa connessi, offende la pubblica decenza, il libero utilizzo degli spazi pubblici, demaniali, stradali e la fruizione dei medesimi, la sicurezza alla circolazione sulle strade interessate a garanzia della pubblica incolumità, il diritto dei cittadini all’ordinato e sicuro vivere civile, la dignità dei soggetti avviati alla prostituzione con costrizioni degradanti ed offensive dei diritti fondamentali della dignità della persona”.
Richiamando la normativa in materia, nell’ordinanza sindacale si dispone che “è vietato, su tutto il territorio comunale, sulle aree e strade pubbliche e loro pertinenze e, sulle aree private aperte al pubblico passaggio, intrattenere conversazioni, stando a bordo dei veicoli, con pedoni che sostino o si intrattengono sul margine della strada al fine di contrattare prestazioni sessuali. Ferma restando – si legge poi -l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste dalle leggi e regolamenti, la violazione dell’ordinanza comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro”.