Caporalato: Cgil, le istituzioni siano più veloci e incisive

Catanzaro – “L’operazione della Procura di Castrovillari rivela una prassi consolidata di sfruttamento, condizione di schiavitù, negazione dei diritti umani”. Lo affermano, in una nota congiunta, i segretari generali di Cgil Calabria, Angelo Sposato, e Cgil Basilicata, Angelo Summa, commentando l’operazione “Demetra” contro il caporalato condotta oggi dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Castrovillari (Cosenza). “Gli arresti di questa mattina – sostengono Sposato e Summa – sono l’ennesima riprova della presenza dilagante della illegalità nelle nostre regioni. Atti perpetrati da vere e proprie organizzazioni criminali rischiano di connotare l’economia della Basilicata e della Calabria mettendo a repentaglio la tenuta sociale delle regioni, a partire proprio dallo sfruttamento della manodopera straniera in agricoltura. È necessario – rilevano i segretari di Cgil Calabria e Basilicata – che le istituzioni intervengano celermente per garantire il rispetto della legalità. Solo un’azione capillare e precoce sul territorio da parte delle istituzioni può davvero mettere un freno al fenomeno del caporalato. L’operazione della Procura di Castrovillari rivela una prassi consolidata di sfruttamento, condizione di schiavitù, negazione dei diritti umani. Lavoratori a cui – concludono Sposato e Summa – viene tolta ogni dignità a vantaggio del profitto delle aziende. Bisogna colpire caporali e imprese che utilizzano il lavoro irregolare, riducendo in schiavitù lavoratrici e lavoratori”.