Lamezia: la compagnia delle intimidazioni torna in azione

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Lamezia Terme – Non si ferma la mano criminale della compagnia delle intimidazioni che da tempo in città sta provocando allarme sociale. Gli anonimi attentatori, infatti, in solo dieci giorni hanno messo a segno cinque atti d’intimidazioni. Nel mirino sono finiti anche tre avvocati. Il primo atto intimidatorio è stato compiuto il 23 giugno scorso, quando un ignoto piromane ha cosparso di liquido infiammabile, per poi appiccargli fuoco, la porta di ingresso dell’abitazione di un giovane avvocato A.F. di 39 anni che al momento dell’azione criminale si trovava in casa insieme alla moglie. Dopo appena sette giorni, nel mirino degli attentatori è finito un altro avvocato. Il primo luglio, infatti, l’auto dell’avvocato, M.L.M., è stata presa di mira dall’omonimo incendiario che aveva cosparso le ruote dell’autovettura di diavolina dandogli poi fuoco. L’ultima azione incendiaria contro un avvocato è stata messa a segno l’altra notte a cavallo tra giovedì e venerdì. Infatti, l’abitazione del penalista è stata parzialmente distrutta da una incendio. Tre atti intimidatori che non avrebbero nessuna correlazione, ma una sola tecnica intimidatoria, il fuoco. A prescindere dal movente e dalla matrice, sono dei gesti inequivocabilmente intimidatori nei confronti dei tre professionisti ed ai quali i criminali hanno voluto dare un segnale molto forte. Al momento dagli investigatori non viene avanzata nessuna ipotesi, sono infatti alla ricerca del possibile movente che potrebbe essere ricondotto alla attività professionale dei tre avvocati che si occupano di civile. Indagini che si presentano difficili perché è la prima volta nella storia criminale lametina che tre avvocati vengono presi di mira dalla compagnia delle intimidazioni, adottando una tecnica diversa da quella che generalmente la criminalità organizzata usa per intimorire le vittime delle estorsioni. Da qui l’ipotesi che gli esecutori ed i mandanti non hanno nessuna relazione con il mondo criminale. Tre atti che lasciano confusi, soprattutto gli ultimi due messi a segno in solo due giorni. Probabilmente questi ultimi episodi criminali hanno una matrice ben diversa da quella del primo attentato messo a segno in via dei Mille. Nel mirino della criminalità sono finite anche due attività commerciali. In questo caso le modalità sono state diverse. Gli intimidatori hanno lasciato davanti all’ingresso dei loro esercizi commerciali la tradizionale bottiglia piena di benzina con dei proiettili. Il chiaro messaggio “mafioso” che le consorterie criminali lametine usano per fa pagare il pizzo.
A condurre le indagini sui cinque episodi sono i carabinieri della compagnia di Lamezia.