Catanzaro – “Questa Coldiretti non può rappresentarmi” si esprime così il presidente del Consorzio Ionio Catanzarese Grazioso Manno, prendendo le distanze dall’organismo anche in merito alle ultime vicende che parlano di stipendi milionari per alcune alte cariche della Coldiretti Nazionale.
“Tra ottobre e novembre 2014, – continua Manno – per una serie di motivi di cui un giorno parlerò, ho restituito, a malincuore,la mia tessera Coldiretti, dimettendomi anche da Presidente del Comitato Regionale dei Probiviri. Io – afferma -sono nato e cresciuto in Coldiretti,vi sono rimasto fino all’età di 61 anni. Non è stato facile, per me, lasciare la Coldiretti: la sentivo come cosa mia ed era nel mio Dna”. “Confesso – ha aggiunto – che negli ultimi tempi la politica di questa Organizzazione mi stava stretta, abituato come ero a sostenere sempre l’Unità del mondo Agricolo. La Coldiretti, invece, negli ultimi anni, ha scelto un’altra strada: andare avanti da sola. Oggi, leggendo con enorme sorpresa quanto sta accadendo, con le proteste che si levano ormai a macchia d’olio in tutta Italia contro gli stipendi milionari, credo di aver fatto la cosa giusta nel tirarmi fuori da questa Organizzazione”. Manno pone i suoi quesiti anche a Pietro Molinaro, presidente regionale della Coldiretti e componente della giunta esecutiva nazionale, chiedendogli quale fossero gli stipendi e gli indennizzi per le cariche dell’organizzazione a livello nazionale, regionale e provinciale. “E’ mai possibile – si chiede – che il Segretario Generale della Coldiretti guadagni molto ma molto ma molto di più di Obama, della Merkel, di Renzi e Mattarella messi insieme? Come si giustifica tutto ciò sottolinea – rispetto ad un Paese in profonda crisi, con aziende che chiudono periodicamente,una disoccupazione spaventosa ed una disoccupazione giovanile calabrese che sfiora il 70% ? Come si concilia tutto ciò con le posizioni della Coldiretti Calabrese che chiede ai Consorzi di Bonifica Calabresi di ridurre le spese ( cosa che abbiamo già fatto )? Come si concilia tutto ciò con la richiesta continua di “trasparenza”, nel mentre sui siti della Coldiretti Calabrese e Nazionale non vi è assolutamente traccia di bilanci, stipendi e indennità?”.
Alla luce di tutto ciò, Manno chiede anche i suoi colleghi presidente dei Consorzi di bonifica calabresi, “di avere uno scatto d’orgoglio e riportare l’Unione Regionale Bonifiche della Calabria nella giusta posizione di autonomia, in modo che ridiventi punto di riferimento dell’intero mondo consortile, agricolo e non”.