Amministrazione condivisa per la gestione dei beni comuni

Catanzaro – Il presidente del consiglio comunale, Gianmichele Bosco, ha incontrato a Palazzo De Nobili Pasquale Bonasora, presidente dell’associazione “Labsus”, il sodalizio più autorevole operante in Italia in tema di gestione condivisa dei beni comuni. L’incontro, di carattere operativo, cui hanno partecipato anche i consiglieri Vincenzo Capellupo, Igea Caviano e Daniela Palaia, è servito a inquadrare gli ambiti normativi e le modalità con cui sviluppare il rapporto tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni, attraverso la stipula dei Patti di collaborazione e secondo il principio di sussidiarietà orizzontale.
“Dopo l’approvazione dell’apposito regolamento in consiglio comunale, qualche settimana fa – ha detto Bosco – dobbiamo passare rapidamente alla fase operativa. Anche perché, con nostra grande soddisfazione, abbiamo già ricevuto un certo numero di istanze con cui la cittadinanza chiede di poter collaborare con l’amministrazione. Questo significa che la gente ha colto perfettamente il senso e l’importanza di condividere la cura dei beni comuni, in un rapporto paritario con l’Ente, come del resto avviene già da tempo in moltissimi Comuni italiani. Per questo – ha detto ancora il presidente del consiglio comunale – abbiamo voluto ascoltare il presidente di Labsus, che ringrazio per la disponibilità, perché è anche grazie a loro che quasi dieci anni fa il comune di Bologna avviò il primo progetto pilota per permettere ai cittadini di concorrere direttamente all’amministrazione della città. Per noi che siamo alla prima esperienza sono importanti essenzialmente due fattori: la formazione e gli strumenti operativi, che dovranno essere snelli per garantire procedure veloci e produrre efficacemente risultati. Attingere informazioni da chi, nel campo e in ogni angolo del Paese, ha maturato un’esperienza ormai più che consolidata era dunque indispensabile. L’amministrazione condivisa – ha concluso Bosco – rappresenta il futuro perché alleggerisce i compiti della parte pubblica, ferma restando la sua piena responsabilità, e crea coscienza civica, che per quanto si radichi non è mai abbastanza e va sempre alimentata”.