Cosenza: al Da Vinci – Niti, non toccate colei che muove il cielo e le altre stelle

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Nell’Auditorium della sede centrale dell’IIS Da Vinci-Nitti di Cosenza, diretto dal Dirigente scolastico Graziella Cammalleri, da sempre attenta e sensibile alle problematiche sociali, si è svolto un incontro-studio sul femminicidio dal titolo “Non toccate colei che muove il Sole e le altre stelle”, promosso dall’Associazione Onlus “Teatro in Note” di Cosenza per sensibilizzare, ancora una volta, la coscienza della comunità rispetto alla violenza subita dalle donne. Una folta rappresentanza di studenti del Leonardo da Vinci e del Nitti si è confrontata con Valentina De Filippis, Vice-Presidente  delle Soc. Coop. a r. l. ONLUS “Teatro in Note”, Paolo De Pasquali, Responsabile del Laboratorio di Scienze Psicoforensi e Criminologiche dell’ASP di Cosenza, e con Gaetano Marchese, Psicologo-Psicoterapeuta del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Cosenza. Molte le domande dei partecipanti che hanno interagito con gli esperti. Presenti anche gli studenti della Web Radio O2 e del giornalino scolastico multimediale “La Voce di Leo”, che hanno prodotto filmati e reportage interessanti sull’incontro. Nel suo intervento, De Pasquali ha posto l’accento sul ruolo determinante che ha la scuola nel contrastare qualsiasi forma di violenza: “Una scuola intesa come laboratorio di democrazia e legalità, impegnata nella costruzione di una cultura della parità, del rispetto e della pratica della non violenza, rappresenta la strada più giusta per incidere sull’atteggiamento degli uomini, che spesso si traduce in possesso, violenza domestica e violenza psicologica. La sfida è quella di partire proprio dai bambini, per  fare della scuola il più bel centro di prevenzione alla violenza di genere”. Gaetano Marchese si è soffermato, invece, sul concetto di uccisione della donna come atto ultimo di un continuum di violenza di carattere economico, psicologico o fisico e su come la riflessione sulla violenza di genere e il femminicidio, da una prospettiva sociale e psicologica, sia di gran lunga la forma più diffusa di violenza in questo momento, anche per mezzo dei media ufficiali, dei blog e dei social network. Secondo lo psicologo, l’aumento di casi di violenza e femminicidio viene spesso associato al fatto che oggi stiamo vivendo una fase di mutamento dell’identità femminile, che va verso l’emancipazione e la libertà, venendo erroneamente vissuta dagli uomini come una minaccia alla propria virilità o al proprio diritto al dominio sessista. La De Filippis, infine, ha illustrato le modalità di partecipazione alla seconda edizione del progetto “Non toccate colei che muove il Sole e le altre stelle – Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Il progetto, che verrà realizzato in collaborazione con il Laboratorio di Scienze Psicoforensi e Criminologiche del Dipartimento di Salute Mentale di Cosenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale di CS, si pone l’obiettivo di contrastare il femminicidio offrendo la possibilità ai giovani delle varie istituzioni scolastiche presenti sul territorio di esprimersi attraverso l’arte e capire così che il vero amore non è e non può diventare terrore. La De Filippis ha ribadito che l’iniziativa coinvolgerà tutte le istituzioni, anche le religiose e le associazioni di volontariato, nonché tutti i soggetti interessati al tema, per porre in essere un’azione sinergica volta a educare al rispetto dell’altro e al sostegno delle vittime di violenza, perché la violenza subita da una donna è una ferita profonda nell’anima di tutte le donne. La professoressa Maria Gabriella Pugliese, intervenuta nel dibattito come educatrice e docente, ha concluso i lavori dichiarando che rispettare la donna, la sua dignità e la sua libertà è un diritto, sul quale non si possono concedere sconti. “C’è una realtà che non possiamo nasconderci: ha radici profonde nella cultura e nelle forme di organizzazione della società fino a permeare l’immaginario, per questo la violenza contro le donne non può essere ridotta alla devianza di maniaci o squilibrati, contro i quali alimentare risposte emergenziali, riguarda tutte le latitudini del nostro Paese, la provincia come le grandi città, tutte le classi sociali e i livelli di istruzione.