Usura: agente compagnia assicurazioni arrestati nel Cosentino

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Rende(Cosenza) – I Carabinieri della Compagnia di Rende (CS) hanno arrestato e sottoposto ai domiciliari Francesco  Russo, 32 anni, originario di Altomonte e residente a Montalto Uffugo (Cs), agente di una nota compagnia di assicurazioni. L’uomo e’ indagato per il delitto di usura aggravata dallo stato di bisogno della vittima ed e’ stato arrestato nell’ufficio dove svolge la sua attivita’, a Montalto Uffugo. Le indagini, sviluppatesi dopo una denuncia sporta nel mese di novembre 2014 dalla vittima, avrebbero permesso di verificare due distinti accordi usurari che l’agente di assicurazioni era riuscito a raggiungere, approfittando delle difficolta’ economiche del malcapitato che, non riuscendo piu’ a corrispondere puntualmente i premi mensili delle polizze sulla vita e sugli infortuni stipulate in precedenza con la compagnia di assicurazioni, aveva chiesto la sospensione delle polizze in corso. L’agente di assicurazioni si era invece mostrato disponibile a coprire i premi arretrati della vittima, anticipando per suo conto la somma necessaria, prospettandogli, per accettare la soluzione, il rischio di poter perdere i premi delle polizze fino a quel momento versati e di subire un’azione giudiziaria da parte della compagnia assicurativa.

In particolare, secondo l’accusa, nel mese di luglio del 2014, a fronte di un prestito di denaro di 4.737 euro, da restituire entro il trimestre successivo alla consegna, l’assicuratore si era fatto promettere dalla vittima interessi complessivi di 3.663 euro, suddivisi in tre rate mensili, con applicazione di un tasso mensile superiore al 25%, facendosi rilasciare dalla vittima una serie di assegni post-datati a copertura sia del capitale prestato che degli interessi da corrispondere entro la scadenza concordata di fine settembre 2014, incassando 2 assegni da 1.200 euro ciascuno. A fine settembre 2014, a fronte di una dilazione di circa un mese del debito di 7.200 euro che la vittima aveva nuovamente accumulato nei suoi confronti, non riuscendo a rispettare le scadenze del primo accordo, si era fatto promettere l’ulteriore somma di 4.200 euro a titolo di interessi, con applicazione di un tasso mensile superiore al 60%. L’agente, per eludere eventuali controlli, si era precostituito una giustificazione alle movimentazioni del suo conto corrente bancario, facendo sottoscrivere alla vittima una vendita fittizia tra privati di una sua autovettura. Da intercettazioni telefoniche, gli inquirenti hanno appreso che l’indagato stava cercando, non tralasciando l’ipotesi di rivolgersi ad alcuni intermediari, di recuperare “forzatamente” il proprio credito nei confronti della vittima. Le successive perquisizioni hanno consentito di sequestrare 8 assegni e la scrittura privata relativa al fatto.