Napoli: terrore a Secondigliano si barrica in casa e spara, 4 morti

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Napoli – Un’ora e mezza d’inferno. Almeno una quindicina di detonazioni. Una raffica di colpi all’impazzata, come in un film. E tra i residenti nella zona c’è chi ha pensato, prima di accorgersi della tragica realtà, alla scena di un film. C’è il terrore sui volti dei testimoni della tragica sparatoria di oggi a Napoli, nella quale sono morte 4 persone e cinque sono rimaste ferite. Giovanni, il titolare di una spaghetteria che si trova proprio di fronte al civico 41 di via Miano, racconta che Giulio Murolo, l’infermiere che ha sparato all’impazzata in casa e dal balcone, ha esploso colpi, prima da una pistola, poi da un fucile per circa un’ora e mezza. Giovanni parla del giovane ucciso mentre stava transitando in scooter e del vigile urbano colpito. ”Mi sono barricato nel negozio, insieme con mia moglie e le mie figlie”. Murolo, quando è stato portato via dalla polizia su una volante, dopo essere stato bloccato, ”era freddo, di ghiaccio”. Sul muro accanto alla spaghetteria ci sono ancora i segni dei proiettili.

Murolo

Quello attuato da Murolo è stato un vero e proprio tiro al bersaglio. Luigi Mele, proprietario di un negozio di ortopedia, parla di ”una sequenza di colpi violentissima. Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente ho pensato che potesse essere una fiction perché ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l’uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all’impazzata”. Momenti di fortissima tensione, di paura. Un vigile urbano blocca le auto in transito per proteggere i passanti, e Murolo lo colpisce con fredda precisione. ”Ho abbassato – aggiunge Luigi – la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona”. Maria Martucci, titolare di un negozio di fronte alla casa da dove l’infermiere ha sparato all’impazzata, ha visto il fratello di Murolo gridargli dalla strada: ”che stai facendo?” ma in risposta l’infermiere lo ha ucciso.
Per proteggere le persone rimaste ferite in strada dai colpi sparati da Giulio Murolo è stato fatto intervenire un blindato del Reggimento Campania dei Carabinieri che si è frapposto tra l’assassino barricato nell’abitazione e le persone già colpite dai suoi proiettili. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo – che è celibe – avrebbe sparato prima alla cognata e poi al fratello. Uditi i colpi è poi intervenuto il capitano della Polizia Locale, loro vicino di casa, al quale Murolo ha sparato, uccidendolo. Non si esclude che l’uomo abbia usato più di un’arma. Le attività investigative stanno andando avanti in collaborazione tra Polizia di Stato e militari dell’Arma.