Calcioscommesse: affiliati clan scommettevano anche all’estero

soccer05
Catanzaro – “Un elemento sicuramente caratterizzante e’ il fatto che noi siamo arrivati a questa inchiesta partendo da un boss dell’ndrangheta, Pietro Iannazzo, e seguendo lui, abbiamo ricostruito una prima associazione a delinquere che aveva come finalita’ quella di favorire le vittorie del Neapolis e poi anche successivamente del Brindisi e poi di altre squadre nei campionati di calcio di Serie D”. Lo spiega Rodolfo Ruperti, dirigente della squadra mobile di Catanzaro. “Gli adepti di questa cosca – aggiunge – lucravano sulle scommesse che si potevano effettuare su alcuni palinsesti sportivi su queste partite poi truccate. Successivamente l’indagine si e’ sviluppata seguendo sempre un altro calabrese, il quale attraverso dei finanziatori, a volte anche stranieri, in particolare serbi in alcuni casi anche maltesi ed albanesi, alteravano diverse, anzi numerose partite del campionato di Lega Pro. Questa organizzazione a delinquere provava ad alterare tutto quello che poteva. Nell’inchiesta sono emerse anche scommesse su partite di serie A cinese e sul basket serbo”.