Roma – Claudio Scajola non ha commesso alcun reato quando, concluso il suo incarico di ministro dell’Interno, ha conservato nella sua abitazione a Imperia una corposa documentazione riguardante, tra l’altro, il G8 di Genova e l’omicidio di Marco Biagi. A queste conclusioni e’ il giunto il pm romano Sergio Colaiocco che ha chiesto l’archiviazione del procedimento, che vedeva Scajola indagato per sottrazione illecita di atti. Il sospetto originario era che l’allora esponente del Pdl detenesse illecitamente quella documentazione, che avrebbe dovuto trovarsi negli archivi del Viminale. Il pm Colaiocco ha ritenuto, invece, che quelle erano carte, la cui raccolta era stata curata dallo staff dell’allora ministro, non erano classificate come segrete o riservate ed erano state portate via una volta terminato l’incarico di Scajola al Viminale.