Reggio Calabria – Si e’ tenuto questa mattina l’interrogatorio di garanzia dell’ex consigliere regionale del Gruppo Misto, Nicola Adamo, difeso dagli avvocati Ugo Luciano Celestino e Fabio Viglione. Adamo, raggiunto dalla misura cautelare del divieto di dimora in Calabria, e’ indagato nell’ambito dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e denominata Erga Omnes, sulla cosiddetta “rimborsopoli” dei gruppi consiliari del Consiglio regionale della Calabria e che vede indagati 26 ex consiglieri regionali.
Al termine dell’interrogatorio e’ stato lo stesso Adamo a rispondere alle domande dei cronisti. L’ex consigliere regionale ha spiegato che tecnicamente si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere, precisando pero’: “vorrei fosse chiaro che stamattina abbiamo cominciato il percorso di chiarimento, da qui non scappiamo, ne’ silenzio ne’ fuga, siamo nel processo e ci vogliamo stare fino in fondo”. Adamo infatti ha gia’ concordato un successivo interrogatorio col pm Matteo Centini che sara’ fissato dopo avere letto le carte oggi acquisite dalla sua difesa: “Abbiamo convenuto di rendere interrogatorio presso il pubblico ministero, stamattina acquisiamo le carte e abbiamo gia’ presentato istanza di riesame. Del resto – ha aggiunto l’esponente politico – io non mi devo difendere da accuse per l’acquisto di slip, champagne, profumo e altre spese improprie. Mi devo difendere da una contestazione sulla quale mi si dice praticamente che ho investito i soldi del gruppo del consiglio regionale per sostenere l’attivita’ politica di Nicola Adamo, non l’attivita’ del consigliere regionale Nicola Adamo. E’ abbastanza eloquente. Il divieto di dimora mi pesa – ha proseguito – ma lo sopporto, perche’ non mi impedisce di fare politica, da Roma (e’ li’ che ha scelto di dimorare nelle more della misura cautelare) magari si fa meglio”.
I difensori dell’ex consigliere regionale Nicola Adamo, Ugo Celestino e Fabio Viglione in relazione alla posizione del loro assistito nell’ambito dell’indagine “Erga omnes”, hanno dichiarato di essere “assolutamente fiduciosi di poter dimostrare l’assoluta correttezza dell’operato di Nicola Adamo, confortati anche dalla “natura politica delle spese contestate e dall’appartenenza dell’ex consigliere al gruppo misto. Nessuna spesa personale, eccentrica o estranea alla funzione svolta. Peraltro, non gli si contesta di aver “intascato” per se fondi destinati all’attivita’ politica e istituzionale e tanto non puo’ essere ignorato neanche in una corretta contestualizzazione dei fatti. Convinti delle nostre ragioni in fatto ed in diritto, abbiamo gia’ proposto istanza di riesame per la revoca del divieto di dimora che riteniamo, peraltro, non assistito dalle esigenze cautelari. Ora la completa acquisizione degli atti d’indagine, suscitata dalla nostra richiesta di riesame, ci consentira’ di procedere ad un’analitica confutazione della tesi sostenuta dall’accusa”.