Roma – In Italia 8 milioni 600mila abitanti sono esposti al rischio di alluvioni, mentre se si allarga il campo al rischio sismico allora si parla di 24 milioni di persone. Lo dicono i geologi, che per il prossimo 6 settembre hanno programmato una giornata di denuncia pubblica con manifestazioni nelle citta’ che nelle intenzioni vuole essere la piu’ imponente operazione di promozione della Geologia in Italia. Il 6 settembre sara’ quindi la giornata nazionale sui Geo – Rischi, indetta dal Consiglio Nazionale dei Geologi. “Vogliamo dare l’opportunita’ a tutti i cittadini di conoscere i georischi – afferma il presidente Gian Vito Graziano – dalle alluvioni, alle frane, dai terremoti, ai vulcani.
L’obiettivo e’ quello di stimolare l’interesse di ogni cittadino e di ogni comunita’ verso i rischi geologici e di conseguenza verso i temi dell’autoprotezione. Cos’e’ la Geologia? Quali sono i rischi geologici a cui e’ esposto il mio territorio? La mia casa e’ sicura? La strada che percorro ogni giorno per andare al lavoro e’ sicura? Il mio Comune ha un piano di protezione civile?”, e via via altre domande “che vorremmo che ogni persona si ponesse attraverso questa iniziativa”. I geologi esporranno le carte geologiche ma anche immagini degli eventi del passato. La gente potra’ vedere da vicino gli strumenti di indagine e di studio utilizzati dai geologi. Scenderanno in campo gli Ordini regionali dei geologi con postazioni in alcune delle principali piazze italiane (elenco su www.cngeologi.it). A Palermo il presidente nazionale con il coordinatore della Commissione protezione civile del CNG, Michele Orifici, sara’ in piazza spiegando in prima persona gli strumenti usati dai geologi, mostrando la carta geologica d’Italia ma anche cosa fa un tecnico del settore, perche’ sia importante conoscere i georischi. Nel 2014 si sono verificati 211 eventi di frana importanti – ricorda Graziano – che hanno causato complessivamente 14 vittime e danni alla rete stradale e ferroviaria. Le Regioni piu’ colpite sono state Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia. La stima della popolazione esposta a rischio alluvioni in Italia e’ pari a 8.600.000 abitanti nello scenario di pericolosita’ idraulica media (tempo di ritorno fra 100 e 200 anni), mentre i beni culturali esposti al medesimo rischio sono circa 28.500 e circa 7.100 le strutture scolastiche.
Il rischio sismico si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la catena montuosa appenninica, in Calabria e Sicilia ed in alcune regioni settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. Solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici. La popolazione che vive in aree ad elevato rischio sismico e’ di circa 24 milioni di abitanti, che vivono nel 46% degli edifici”. L’Italia e’ altresi’ fortemente esposta al rischio delle eruzioni vulcaniche. I vulcani attivi, caratterizzati da eruzioni frequenti, sono l’Etna e lo Stromboli. I vulcani quiescenti, la cui ultima eruzione e’ avvenuta negli ultimi 10mila anni, sono Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. I vulcani sottomarini, alcuni dei quali attivi (Marsili, Vavilov e Magnaghi), sono concentrati nel Mar Tirreno e nel Canale di Sicilia.