Roma – Sono 48 le persone arrestate su mandato delle procure di Reggio Calabria e Roma, accusate a vario titolo di dissociazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti e detenzione abusiva di armi, aggravati dalla transnazionalita’ delle condotte criminose. I dettagli del blitz anti-‘ndrangheta di polizia e carabinieri sono stati illustrati durante una conferenza stampa alla Procura nazionale antimafia: 50 erano i mandati di arresto (29 della procura di Reggio Calabria e 21 della procura di Roma) ma due persone non sono state rintracciate perche’ all’ estero e saranno raggiunte da mandato di arresto europeo.
Gli arresti sono il risultato di una intensa attivita’ di indagine che ha colpito, in maniera concentrica, famiglie ritenute storicamente elitarie nel panorama criminoso della fascia Jonica-Reggina. Le indagini si sono focalizzate da un lato sulle famiglie Commisso e Crupi, considerate di elevato lignaggio a Siderno, con ramificazioni in Olanda e in Canada, dove da tempo si sono insediate pericolose ed agguerrite cellule di ‘ndrangheta che sono riuscite ad accaparrarsi una buona fetta del mercato economico; dall’altro sulla famiglia degli Aquino-Coluccio storicamente al vertice della ‘ndrangheta a Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) e attiva nel traffico di droga.
‘Ndrangheta: Gratteri, Cosa Nostra ha “appaltato” cocaina
Possiamo dire che Cosa Nostra abbia appaltato l’approvvigionamento della cocaina alla ‘ndrangheta “per l’ottanta per cento”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. “Gambino, famiglia storica di Cosa Nostra americana chiede alla ‘ndrangheta di poter entrare nel traffico di cocaina. Cosa Nostra americana non parla piu’ italiano, non si interfaccia con Cosa Nostra siciliana. Milano – chiarisce Gratteri – e’ la piazza di maggiore consumo fra le principali citta’ europee, arrivano ogni settimana tonnellate di cocaina”.
‘Ndrangheta: Roberti, operazione estremamente rilevante
L’operazione di oggi, che ha portato all’arresto di 48 persone delle famiglie della ‘ndrangheta Commissio-Macri, operante a Siderno con proiezioni in Canada e Olanda, e Aquino-Colucci di Marina di Gioiosa Jonica, “e’ estremamente rilevante”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Roberti ha sottolineato la “fondamentale collaborazione attiva” con l’autorita’ giudiziaria di Amsterdam “che ha proceduto parallelamente e che ci aveva sollecitato a intervenire in forma urgente perche’ avevano tempi oramai limitati per la ‘discovery’ dei loro atti”, atti alimentati dalle attivita’ di indagine svolte dalle procure di Roma e Reggio Calabria. “Si trattava di materiale probatorio che non si poteva disvelare prima che noi procedessimo ai fermi perche’ gli gli arresti – ha concluso Roberti – sarebbero stati vani”.
‘Ndrangheta: De Raho, oggi operazione storica
“Si tratta di un’operazione storica perche’ e’ stata colpita una ‘ndrangheta elitaria”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. L’indagine, ha spiegato De Raho, ha messo in luce come la ‘Ndrangheta costituisca un “punto di riferimento” non solo per il traffico di cocaina ma anche per quello della marijuana. Dalle intercettazioni e’ infatti emerso come la famiglia Coluccio-Aquino sia diventata “referente per la mafia anche per il traffico di marijuana” e in particolare agli atti risultano numerosi contatti di fornitura di ingenti quantita di hashish “tra la cosca Coluccio-Aquino e il clan Lo Nigro – ha concluso De Raho -, esponente del mandamento di Brancaccio di Palermo”.
‘Ndrangheta: Prestipino, famiglie colonizzano fuori da Calabria
Questa operazione dimostra che “le famiglie della ‘Ndrangheta hanno la forza di colonizzare territori fuori dal territorio madre. I Crupi da anni si sono insediati su Latina, non portando il metodo mafioso tramite coppole ed armi ma soprattutto una attivita’ florivivaistica”. Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino. “Sulla rotta Latina-Amsterdam, non e’ solo transitata la cocaina in grandi quantita’ ma anche i soldi con i quali questa cocaina veniva pagata. Abbiamo effettuato, infatti, sequestri di cocaina e di denaro in contante. Per trasferire i soldi utilizzavano anche un sistema attraverso un versamento effettuato da una agenzia di money transfer, pari a oltre 3 mln di valuta da accertare”.