‘Ndrangheta: negata scarcerazione per motivi salute a boss

rp_Tribunale-Vibo-300x186.jpgVibo Valentia – Resta in carcere il boss Antonio Mancuso, 77 anni, numero uno e capo storico dell’omonimo clan di Limbadi. A rigettare l’istanza avanzata, per motivi di salute, dall’avvocato Francesco Stilo e’ stato il Tribunale collegiale di Vibo Valentia nell’ambito del procedimento “Black money” dove il boss di Limbadi e’ imputato per associazione mafiosa. Antonio Mancuso e’ fratello di Pantaleone, 68 anni, detto “Vetrinetta”, altro boss del casato mafioso del Vibonese, morto sabato scorso nell’ospedale di Tolmezzo (Ud) in regime di detenzione e di cui stamane si sono svolti all’alba i funerali in forma privata e senza cortei cosi’ come disposto dal questore di Vibo. Per i giudici, dall’esame della documentazione medica “non emerge alcuna incompatibilita’ con il regime carcerario e le patologie da cui e’ affetto Antonio Mancuso sono poste sotto controllo e costante monitoraggio specializzato”.
Il Tribunale, nel rigettare l’istanza di scarcerazione, sottolinea che “la difesa non ha dedotto fatti sopravvenuti incidenti sul quadro clinico di Antonio Mancuso, ne’ ha prospettato elementi idonei a far ritenere attenuate le esigenze cautelari”. Mancuso, gia’ condannato nei processi nati dalle operazioni “Dinasty” 1 e 2, resta quindi recluso nel carcere di Milano-Opera.

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