Strage Cassano: il piccolo Coco’ conosceva i suoi presunti killer

Nicola-CampilongoCatanzaro – Il piccolo Nicola Campilongo conosceva i due uomini arrestati oggi dalla Dda di Catanzaro. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti da Battista Iannicelli, fratello di Giuseppe, il nonno del piccolo. L’uomo ha raccontato che suo fratello si recava spesso a Firmo sia per consegnare lo stupefacente sia per ritirare il denaro che gli spettava. In quelle occasioni si portava con se la giovane marocchina e il nipotino. “Il piccolo Coco’ – ha dichiarato Battista Iannicelli – conosceva molto bene Cosimo Donato, sua moglie, Panzetta (Faustino Campilongo, ndr) Eleonora Donato figlia di Cosimo. Piu’ volte mio fratello portava il piccolo Coco’ dalla moglie di Donato, cioe’ lo portava a Firmo e lo lasciava a casa di Cosimo Donato”. Un rapporto tra le due famiglie che si era consolidato con il fidanzamento tra il figlio di Iannicelli e la figlia di Donato. I rapporti, pero’, racconta sempre Battista Iannicelli, si erano “deteriorati” dall’autunno del 2013. “Mio fratello mi raccontava che Cosimo Donato lo accusava di aver avuto una relazione con la propria moglie, ma soprattutto Donato e Panzetta non erano puntuali nel corrispondergli i proventi dello spaccio… Mio fratello li accusava di sperperare danaro alle macchinette mangiasoldi”. Battista Iannicelli ha anche affermato che il fratello Giuseppe temeva che i due indagati “volessero prendersi Firmo e Lungro, scavalcandolo”.

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