Kenya: uccisa dottoressa italiana; Gentiloni, lavorava per deboli

fossaceca-ritaRoma – Un altro italiano ha pagato con la vita il suo lavoro per aiutare gli altri. Una dottoressa, Rita Fossaceca e’ rimasta uccisa in Kenya nel corso di una rapina a Mijomboni, a 20 km dalla localita’ turistica costiera di Malindi. La dottoressa, radiologa molisana che lavorava per la ForLife Onlus, era in Kenya insieme ad altri 5 volontari per costruire l’orfanotrofio e l’infermeria di Mijomboni. Sabato sera era a cena con un gruppo di persone, tra i quali la madre, il padre e un fratello, quando un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nell’abitazione. Il commando ha cominciato a picchiare i familiari, quando la dottoressa e’ intervenuta per difenderli ed e’ stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco al petto. La madre, il padre e il fratello, rimasti feriti, sono stati ricoverati in un ospedale nella zona di Malindi, ma non si teme per la loro vita.
Il personale dell’ambasciata d’Italia a Nairobi segue il caso e sta aiutando i tre connazionali rimasti feriti. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha espresso cordoglio per la morte di “una persona -ha ricordato- che so molto amata e rispettata per la sua profonda dedizione e il suo impegno a difesa dei piu’ deboli, malati e donne in Africa. Tutti gli italiani rimasti coinvolti nel feroce atto di violenza -fa notare ancora il capo della Farnesina- si trovano in Kenya per fare del volontariato con una Onlus, una scelta coraggiosa ed ammirevole di cui essere orgogliosi”. Solo il 5 luglio scorso un operatore turistico bergamasco quarantenne, Andrea Maffi, era stato ucciso a coltellate nella sua casa a Watamu, sempre vicino a Malindi, dove viveva da quasi 15 anni.

La salma di Rita Fossaceca, la dottoressa uccisa in Kenya durante un tentativo di rapina nell’abitazione dove risiedeva temporaneamente nell’ambito della sua attivita’ di volontariato, rientrera’ nei prossimi giorni in Italia direttamente a Trivento, suo paese di origine. Lo ha detto ai giornalisti Alessandro Carriero, il fondatore e presidente di ForLife Onlus, l’associazione di Novara di cui Fossaceca era stata tra le prime sostenitrici e con cui collaborava da molti anni. “Non possiamo ancora sapere quando – ha spiegato Carriero – perche’ le condizioni di suo padre, che ha riportato una lussazione alla spalla, ci preoccupano un po’ in quanto dovrebbe essre operato ma e’ cardiopatico”.
Kenya: ultimo post di Rita “presa mucca, latte per il villaggio”
“Dopo una serie di giri nelle fattorie, valutazioni delle spese e dei possibili guadagni, oggi abbiamo acquistato la mucca”. Comincia cosi’ l’ultimo post di Rita Fossaceca, la dottoressa italiana uccisa stanotte vicino Malindi, in Kenya, che pubblicava un diario sul sito della Onlus For Life della sua esperienza africana. “L’abbiamo trovata – racconta la dottoressa nel posto datato 25 novembre – grazie alla collaborazione di un nostro conoscente nel villaggio di Roca. L’acquisto e’ stato possibile grazie a libere donazioni fatte da nostri amici, eduardo e maria Carmela, Angelo e Teresa, marco e Daniela. La mucca e’ incinta e tra tre mesi avremo anche un vitellino e finalmente il latte per il villaggio. La mucca che attualmente abbiamo la vendiamo anche se con dispiacere visto che e’ molto bella e si comporta come un grosso cane. Continuo con dire che Nelson e’ Amon stanno lavorando bene ed anche oggi la pausa pranzo e’ stata fatta alle 14.30”.

Kenya: Fossaceca uccisa per difendere famigliari durante rapina
Rita Fossaceca e’ stata uccisa da un colpo di pistola mentre tentava di difendere i suoi famigliari durante un tentativo di rapina a colpi di machete nell’abitazione in cui si trovava a Mijomboni, in Kenya. Lo si apprende dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, dove la vittima, 51 anni, era responsabile della radiologia interventistica.

Kenya: Fossaceca, la rapina dopo festa con bimbi orfanotrofio
E’ avvenuta dopo una festa che era stata organizzata dai volontari insieme ai bambini dell’orfanotrofio di Mijomboni, la rapina che ha portato all’uccisione di Rita Fossaceca. Lo ha raccontato, durante una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio all’Ospedale di Novara, Alessandro Carriero, il fondatore e presidente di ForLife Onlus, l’associazione di volontariato di cui la vittima era stata tra le prime sostenitrici e con cui collaborava da molti anni. “Ieri sera – ha rivelato Carriero trattenendo a stento le lacrime – Rita aveva fatto una grande festa nella casa in cui vanno i volontari e aveva invitato tutti bambini, chiedendo che il discorso finale lo facesse sua mamma. Poi la festa e’ finita, i bambini sono andati via ed e’ successo quello che e’ successo, ma di cui non conosco i dettagli. Non so quanta gente sia entrata nella casa”. La commossa testimonianza di Carriero davanti ai giornalisti si e’ soffermata soprattutto sul ricordo della collega, che era stata la prima, anni fa, a proporgli di fondare un ”villaggio del fanciullo” per 20 bambini orfani, affidato in gestione dal Governo del Kenya alla piccola Onlus novarese. ”Poi ha voluto costruire anche l’infermeria – ha aggiunto Carriero – e grazie alla collaborazione di una Ong locale siamo riusciti a pagare il personale che collabora con i volontari che vengono dall’Italia. Rita aveva coinvolto Monica e Paola, le infermiere che erano con lei e che avrebbero dovuto rientrare domani, insieme ad altri specializzandi. Era entusiasta del lavoro fatto”.
Kenya: domani minuto silenzio per Fossaceca in ospedale Novara
Domani alle 12 in tutti i reparti dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara e in tutte le strutture dell’Universita’ del Piemonte orientale e’ previsto un minuto di silenzio per ricordare Rita Fossaceca, il medico ucciso durante una rapina in Kenya, dove si trovava come volontaria per conto della onlus novarese ForLife. Tra le molte manifestazioni di cordoglio di queste ore e’ giunta anche una lettera del vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla. “Prego perche’ prevalga, per quanto difficile, la speranza -scrive io prelato a colleghi e familiari della vittima – e, con essa, il desiderio di bene che e’ in ciascuno di noi. Vi esprimo non solo il mio personale cordoglio per la scomparsa di Rita, ma anche quello dell’intera comunita’, tenendo vivo il suo esempio di donna e di cristiana. In un luogo martoriato com’e’ il continente africano – conclude il vescovo – Rita lavorava per creare e dare amore, fiducia e speranza a tante persone, soprattutto a quei bimbi dell’orfanotrofio di Mijomboni per i quali l’esistenza sembrava gia’ segnata, ma a cui l’indimenticabile Rita invece ha donato tutta se stessa”.

Kenya: Lorenzin, “grazie a Rita, lavorava per gli altri”
“Rita Fossaceca era uno di quei medici volontari che in giro per il mondo lavorano per il bene degli altri, in silenzio, anonimi, piccoli eroi contro ogni poverta’. A Rita va il nostro grazie e la nostra tristezza. Alla sua famiglia tutta la nostra piu’ sincera vicinanza. A tutti i volontari la piu’ grande solidarieta’”. Cosi’ il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in merito alla dottoressa italiana uccisa in Kenya durante una rapina.
Kenya: infermiere in buone condizioni, trasferite in luogo sicuro
Secondo le prime informazioni che giungono dall’Azienda ospedaliero-universitaria (Aso) di Novara le due infermiere che si trovavano insieme a Rita Fossaceca e ai suoi famigliari nell’abitazione di Mijomboni, in Kenya, durante il tentativo di rapina avvenuto ieri sera in cui ha perso la vita il medico 51enne sono in buone condizioni e sono gia’ state trasportate in un luogo sicuro. Si tratta di Paola Lenghini, 58 anni, da 20 anni nel reparto di radiologia, e Monica Zanellato, quarantenne, da due anni in servizio nel reparto. Erano in ferie dal 13 novembre e sarebbero dovute rientrare domani dalla missione umanitaria che erano solite prestare un paio di volte all’anno insieme alla dottoressa rimasta uccisa, che era anche vicepresidente dell’Associazione novarese ForLife Onlus, da anni attiva in Kenia. “Questa equipe – ha detto il direttore dell’Aso, Mario Minola – era gia’ andata andata piu’ volte nella zona, dove ForLife ha un ambulatorio che presta cure mediche e infermieristiche, soprattutto ai bambini, ed era molto affiatata. Siamo sconvolti da quanto accaduto”.
Kenya: direttore ospedale Novara, morte di Rita perdita grave
“Una perdita grave, professionale oltre che umana”. Cosi’ il direttore dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, Mario Minola, dove Rita Fossaceca era responsabile della radiologia interventistica, definisce la morte della dottoressa, uccisa da un colpo di pistola nell’abitazione di Mijomboni, in Kenya, durante un tentativo di rapina, mentre tentava di difendere la madre e gli altri famigliari da un’aggressione a colpidi machete. “E’inconcepibile – ha detto Minola ai giornalisti – che persone come la dottoressa professoressa e le due infermiere che prestavano volontariamente, nel loro tempo libero, un’opera preziosa per i bambini del Kenia siano cadute sotto la violenza di chi andavano ad aiutare”. Fossaceca era anche ricercatrice di diagnostica per immagini all’Universita’ del Piemonte orientale, dove aveva sviluppato metodologie innovative per la diagnosi degli aneurismi e dove stava per essere nominata professore associato. “Ci mancheranno molto la sua umanita’, la sua generosita’ e la sua capacita’ di spendersi per gli altri”, ha dichiarato il presidente della Scuola di medicina dell’Upo, Giorgio Bellomo.
Kenya: cugino Fossaceca, sacrificato vita per difendere le altre
“Rita ha fatto il suo ultimo gesto di solidarieta’: si e’ frapposta tra lo sparatore e la famiglia e le infermiere. Quindi si e’ beccata lei il colpo. Ha dato se stessa ancora una volta per gli altri”. Cosi’ il cugino di Rita Fossaceca, Tonino, ai microfoni di Radio 1 Rai. La casa dove e’ avvenuta la rapina culminata con la morte della dottoressa italiana “”Non era la casa di Rita – racconta il cugino – era la casa dei radiologi di Forlife, una casa sicura perche’ era una casa con un muro di cinta di oltre due metri con la porta in ferro e in piu’ durante la notte c’erano le guardie. Bisogna vedere se e’ successo all’interno della casa o in itinere”. Rita era “una persona speciale. Amava l’Africa, la sua seconda mamma, una radiologa interventista. Lavorava i con l’ Universita’ ad Avogrado Piemonte. Il desiderio piu’ grande di Rita era quello di riuscire a portare la madre in Africa. C’e’ riuscita in questa occasione e Michelina, la mamma, aveva paura di viaggiare in aereo”.

Kenya: Carriero (ForLife Onlus), nostra attivita’ andra’ avanti
“Non ci fermiamo. La nostra attivita’ andra’ avanti”. E’ quanto ha dichiarato all’AGI, con commozione, Alessandro Carriero, il fondatore e presidente di ForLife Onlus, l’associazione di volontariato di cui Rita Fossaceca, la dottoressa rimasta uccisa in Kenya durante un tentativo di rapina, era stata tra le prime sostenitrici e con cui collaborava da molti anni. “Stiamo risolvendo i problemi per far rientrare i nostri altri volontari che operano in Kenya, che comunque stanno tutti bene”, ha aggiunto Carriero, che e’ direttore della struttura complessa di Radiologia dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara, dove lavorava Fossaceca, annunciando che oggi alle 17 terra’ una conferenza stampa all’Ospedale di Novara. Durante l’intrusione nell’abitazione in cui si trovava l’equipe di volontari, composta anche da due infermiere novaresi, ferite ma in buone condizioni e gia’ trasportate in un luogo sicuro, sono rimasti feriti in modo serio i genitori e lo zio della donna, sacerdote di Trivento (Campobasso), di cui la vittima a era originaria.
Kenya: Meloni (FdI), Fossaceca esempio per l’Italia e i giovani
“Cordoglio per la morte di Rita Fossaceca, medico italiano ucciso in Kenya. Un pensiero doveroso a tutti i volontari italiani che hanno scelto di donare se stessi e mettere a disposizione la loro competenza, professionalita’ e passione per salvare vite e portare speranza in tutto il mondo. Un esempio per l’Italia e per i giovani”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Kenya: Fossaceca, mercoledi’ in Italia le infermiere coinvolte
Rientreranno in Italia mercoledi’ prossimo, con un volo in arrivo a Malpensa, Paola Lenghini e Monica Zanellato, le due infermiere novaresi vittime del tentativo di rapina in un’abitazione di Mijomboni, in Kenya, in cui ha perso la vita Rita Fossaceca. Lo ha detto ai giornalisti Alessandro Carriero, il fondatore e presidente di ForLife Onlus, l’associazione di volontariato di Novara per conto della quale l’equipe medica era nel paese africano. “Monica e Paola – ha spiegato Carriero – sono ancora in stato confusionale e sotto shock ma sono solo un po’ ‘ammaccate’, come lo zio sacerdote, che si trova ancora in ospedale ma sta bene”. In buone condizioni, e’ anche la madre della vittima. “Sono invece un po’ preoccupato per il papa’ – ha ggiunto Carriero – perche’ e’ cardiopatico e ha una forte lussazione alla spalla che richiederebbe un intrvento in anestesia per riportarla nella sede corretta”. Durante una conferenza stampa in cui si e’ comuosso piu’ diuna volta Carriero, che e’ anche ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia all’Universita’ del Piemonte orientale e dirige la struttura complessa di Radiologia dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara, dove lavorava Fossaceca, ha anche ringraziato piu’ volte la Farnesina, “la cui unita’ di crisi ci e’ sempre stata molto vicina, e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, oltre all’Arma dei Carabinieri”.
Kenya: ForLife onlus continueremo il lavoro di Rita Fossaceca
“Continueremo con il nostro lavoro. Ci sono venti bambini nell’orfanotrofio di Mijomboni, e non possiamo certo mandarli via”. Lo ha confermato ai giornalisti Alessandro Carriero, il fondatore e presidente di ForLife Onlus, l’associazione di volontariato con cui Rita Fossaceca, il medico italiano ucciso in Kenia durante una rapina, collaborava da anni. “Stiamo organizzando – ha aggiunto – la partenza di alcuni nostri volontari per il Burkina Faso, che era in programma nei prossimi giorni. In questi anni abbiamo iniziato la nostra attivita’ costruendo un’infermeria nella Moldavia rumena, poi abbiamo costruito scuole e pozzi in Kenia, Nigeria, Burkina Faso, una struttura di senologia in Albania e mettendo in atto tante iniziative di raccolta di fondi, lavorando sempre in silenzio ma bene. Rita era l’anima di tutto questo e non si fermava mai”. Carriero, durante la conferenza stampa, ha ringraziato la Farnesina e il console del Kenya e ha voluto ricordare, nel nome della collega scomparsa, tutti i volontari italiani che operano nel mondo. “Voglio dedicare un pensiero affettuoso e fraterno – ha detto – a tutti i volontari che stanno portando la loro opera di fratellanza e amicizia in tutto il mondo perche’, checche’ se ne dica, il popolo italiano e’ un popolo di grande cuore”.