Reggio Calabria – I Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno fermato, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla procura distrettuale antimafia della citta’ dello stretto, Gregorio Cacciola, 57 anni, indicato come elemento di spicco dell’ominima famiglia di ‘ndrangheta, attiva nel territorio di Rosarno (Rc). L’uomo, zio paterno di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia suicidatasi in circostanze ancora da chiarire, e’ ritenuto responsabile di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo e’ scaturito da un’indagine condotta dal Nucleo Investigativo e dalla Tenenza dell’Arma di Rosarno (Rc), che avrebbe permesso, attraverso l’intercettazione ambientale di dialoghi, intercettazioni telefoniche e servizi di videoripresa, di far luce su una serie di richieste estorsive poste in essere da parte dell’indagato nei confronti dei titolari di un’ azienda agricola di Candidoni (RC): le reiterate minacce, condotte con metodologia tipicamente mafiosa e finalizzate al versamento della “mazzetta” in corrispondenza del periodo natalizio. Su disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria reggina, l’uomo e’ stato rinchiuso nella casa circondariale di Palmi (Rc) in attesa del giudizio di convalida del provvedimento.